Il suo pensiero: Musica è Arte pura.
La sua musica: espressione dell'”inesprimibile”, ciò che non possono esprimere le parole. Il periodo musicale è esteso, ogni nota tende a scorrere senza far mai avvertire la fine: un flusso sonoro continuo, che Wagner amava chiamare “melodia infinita”. Vi si alternano strumenti e temi, motivi musicali ricorrenti del discorso drammatico (Leitmotive), legati a personaggi, stati d’animo, pensieri, passioni. Servono a commentare gesti e situazioni là dove le parole non sono sufficienti.
La sua orchestra: grande per un pubblico colto e ristretto.
Verdi rientra tra i più gradi musicisti della storia della musica. I suoi melodrammi fanno parte del repertorio operistico dei teatri di tutto il mondo. Verdi partecipò attivamente alla vita politica del suo tempo, anche se alla fine emerse una certa disillusione nei confronti della nuova Italia unita, che non era all’altezza delle sue iniziali aspettative.
Verdi fu il simbolo della lotta per l’unità d’Italia. Fu infatti l’unico musicista disposto ad utilizzare le sue opere (Nabucco, Lombardi alla prima Crociata, Ernani) come propaganda politica. Dopo il 1848 anche le opere teatrali furono soggette a censura ma Verdi non si arrese e continuò a comporre opere “mascheratamente” politiche, come Trovatore.
Il suo pensiero: Patria e Libertà tramite Rivoluzione: chi muore per la Patria compie un gesto eroico. La Musica deve riflettere la Storia.
La sua musica: la struttura della melodia è semplice e spontanea, cellule ritmiche ripetute alla fine di ogni periodo e motivi conduttori rendono tutto molto orecchiabile. Musica, testo e “messaggi” semplici e chiari.
La sua orchestra: piccola per un pubblico grande!
Lorenza De Fazio, wagneriana, 3G
Monica Di Somma, verdiana, 3G