8 maggio 2016

C come... Cecchina



La "Cecchina" o “La buona figliola” 
Scritta da Carlo Goldoni e musicata da Niccolò Piccinni, l’opera è stata eseguita per la prima volta al Teatro delle Dame di Roma il 6 febbraio 1760.

Si tratta di una commedia incentrata sulla casualità degli eventi, narrata con un tono patetico ma allo stesso tempo ricco di quella frenesia comica tipica delle opere buffe. Vi si narra la storia di un’umile ragazza, Cecchina, giardiniera alla corte del Marchese della Conchiglia, un giovane nobile appartenente ad un alto ceto sociale. Cecchina si innamora del Marchese e il suo amore viene ricambiato (elemento sul quale si incentra il racconto). Ma se non un ostacolo a questo profondo amore, cosa può dare comicità all’opera? Nella narrazione non può infatti mancare un personaggio impiccione che sottolinei il lato inaudito di questo passionale amore. Tale è la serva Sandrina che mette al corrente dello “scandalo” il cavaliere  Armidoro, spasimante della bella Lucinda (sorella del Marchese), seriamente allarmato per il misfatto tanto da voler annullare il proprio matrimonio. Così Lucinda licenzia Cecchina, che si rifugia nel bosco. Nel frattempo giunge in Italia Tagliaferro, soldato tedesco, per cercare la figlia del suo nobile padrone, abbandonata in tenera età… il resto sembra abbastanza facile da capire, no? Eh, sì, la nobile principessa è proprio la giardiniera Cecchina che ora finalmente, dall’alto rango del suo ceto sociale (che, però, non cambia il suo dolce carattere da “buona figliola”!) , può sposare il suo amato Marchese e vivere per sempre felice con lui.

Donatelli Roberta, 2F