

L’Innamorato è la carta di Tamino, innamorato della bella Pamina. Il Carro è una delle carte di Sarastro: vi è rappresentato un re alla guida di un carro trainato da due cavalli: la saggezza e la spiritualità.

La Giustizia è il lieto finale di tutta la storia. Tamino infatti vince sul Male. L’Eremita, il saggio con la lanterna, alla continua ricerca della Verità lungo la strada della Vita, è un ulteriore rappresentazione di Sarastro, il Gran Sacerdote. La Ruota della Fortuna rappresenta il continuo cambiamento delle situazioni sceniche, dall’inseguimento del drago alla vittoria finale. La Forza accompagna Tamino nel superamento delle prove.

L’Appeso è Papageno che, dopo aver fallito le prove ed aver perso Papagena, vuole impiccarsi. La Morte, l’Arcano senza nome, è una carta particolare: abbinando morte e rinascita, indica il cambiamento. Pensiamo a Tamino ed al suo difficile percorso da perdente a vincitore. La Temperanza è la carta del “ragionamento”. Nel tempio di Iside Tamino dovrà, infatti, scegliere, con calma e lucidità, fra tre porte (Ragione, Natura e Sapienza). Prenderà quella giusta: la Sapienza!Il Diavolo è il cattivo, è Monostato, il demone fedele alla Regina della Notte. La Torre è la scena nella quale la Regina della Notte e tutti i suoi demoni seguaci sprofondano nel centro della terra, nel buio eterno
La Stella è Pamina, la donna amorosa, compagna e guida. La Luna rappresenta l’inconscio, l’oscurità che circonda lo spirito. La associamo a Pamina nei momenti di difficoltà, soprattutto quando deve difendersi dal male. Il Sole, al contrario, è il trionfo della luce sulle tenebre, allegoria della ragione e della conoscenza. Nella scena finale, infatti, nel Tempio del Sole Sarastro, seduto su di un trono, accoglie Tamino e Pamina nella confraternita, tra coloro che amano sapienza e bellezza.
Il Giudizio è, infatti, proprio il gran finale! Il Mondo rappresenta l’Opera mozartiana nel suo insieme dei personaggi, delle vicende, delle suggestioni.
E il Matto? ma è quel mattacchione di Schikaneder, il librettista dell’opera, attore comico, cantante ed amico di Mozart. Alla prima rappresentazione, avvenuta a Vienna il 30 settembre del 1791 (due mesi prima della morte di Mozart!) impersonò Papageno, matto come lui!
Ne rimane uno: il Bagatto, il giocoliere, che con la bacchetta da prestigiatore compie i suoi giochi di illusione. Chi è? è’ colui che tira le fila della storia, che gioca con parole e note, che compone la musica! è proprio lui, è Wolfgang Amadeus MOZART!!!
Antonio Bertolino 3F
Serena Chionna 3F