31 marzo 2009

Il triste canto Yiddish

Avete mai sentito parlare degli ebrei dei ghetti? Brutta storia! Eppure anche loro hanno composto musica: canti bellissimi nella loro lingua, l’yiddish (un dialetto ebraico – tedesco con alcune parole slave) che si è sviluppato soprattutto nell’Est dell’Europa. Tra i tanti canti originali yiddish noi abbiamo realizzato a Scuola (per il progetto pluridisciplinare “Diritti negati”) La marcia dei disoccupati . E’ il canto disperato di operai che, dopo aver costruito “case, castelli e città”, si trovano tutti, improvvisamente, senza lavoro a causa di un licenziamento di massa. Con molto rancore nel cuore sfilano in una marcia “corale” denunciando la loro miseria e proclamando i loro diritti. Le parole sono tristi ma profonde e sanno rendere vivi i sentimenti che intendono comunicare. La musica ha ritmo di marcia ed è composta da quattro strofe interrotte da interludi musicali molto melodici (caratteristici della musica yiddish), che all’epoca venivano eseguiti dal violino o dal clarinetto (i tipici strumenti ebraici). Le melodie sono bellissime ma molto malinconiche perché interpretano il ricordo dei bei tempi passati in tranquillità. Noi le abbiamo realizzate con il pianoforte ed un particolare canto a bocca socchiusa, eseguito in maniera dolorosa e flebile. Risultato? Originalissimo ma … che lavoro!
Marcello Guarducci, 2G
(nella foto: Il violinista blu di Marc Chagall)

30 marzo 2009

Sulle ... orme di Mozart

CHE EMOZIONE! Noi, i ragazzi della scuola media “G. Modugno” di Bari a Torino per TREBISONDA. Un viaggio ricco di novità e di scoperte, soprattutto negli studi della RAI, dove abbiamo potuto vivere da vicino la costruzione di un vero programma televisivo. E’ stata una grande emozione per tutti entrare a far parte, seppure per un giorno, di tutto quello che, in video, appare fantastico e irreale. Ognuno di noi ha avuto la possibilità di partecipare a piccoli giochi di abilità ma quanta “fatica” dietro le quinte! Abbiamo lavorato tutta la mattinata senza sosta cercando di arrivare alla diretta pronti a divertirci e, perché no ... anche a vincere! Non ci siamo scoraggiati e abbiamo cercato di dare il meglio di noi divertendoci tantissimo come solo i ragazzi sanno fare. E’ stata un’esperienza magnifica in tutti i sensi: abbiamo visitato posti bellissimi, musei e palazzi incredibili e, dulcis in fundo, noi piccole "Star", abbiamo soggiornato nello stesso albergo in cui era stato il grande Wolfgang Amadeus Mozart durante il suo viaggio in Italia. Tante cose lì parlavano di lui: insegne, antichità, quadri e … sospiri! (intendo i tipici cioccolatini! buonissimi! al pistacchio.)
Giovanni Battista Bronzini, 2F

26 marzo 2009

Largo al Factotum della città!

Non avrei mai pensato di rimanere affascinato da uno dei personaggi di un’opera scritta nel 1816, un’epoca così lontana da quella in cui vivo, ma è proprio ciò che è accaduto!
In classe abbiamo ascoltato la cavatina “Largo al Factotum della città", tratta da “Il barbiere di Siviglia” di Gioacchino Rossini. Il protagonista (il barbiere FIGARO) mi è sembrato un personaggio “alternativo” ed è proprio per questo che ve ne vorrei parlare.
Orgoglioso e molto soddisfatto del suo lavoro, è intraprendente e ama molto il ruolo che ricopre di “Factotum ruffiano”, poiché riesce sempre a sapere gli avvenimenti, le tresche e gli intrighi che avvengono nella città. I suoi servigi sono richiesti da tutti e per questo Figaro diventa vanitoso e megalomane. Dopo qualche battuta introduttiva eseguita dall’orchestra, entra spavaldamente in scena per cantare la sua “cavatina” allegra, veloce, dinamica, direi quasi “magistrale”. In alcuni punti ritroviamo i crescendo tipici di Rossini: battute in cui aumenta gradatamente la forza del suono fino a coinvolgere tutta l’orchestra. La spavalderia di Figaro quasi infastidisce.
Simpatico? Scherzoso? Odioso? Vanesio?
Ascoltate, giudicate e……..fateci sapere!
Buon divertimento!
Shain Azadi 3E

25 marzo 2009

Lo sapevate che .....

..…la bacchetta per la direzione d’orchestra fu inventata solo nel 1815 dal violinista tedesco Louis Spohr.
E prima? Non ci crederete, ma si dirigeva con un bastone, battuto sonoramente in terra!
Che musica, ragazzi, che ritmo!!!
Ma ci fu anche qualche vittima!
Nel 1687 Giovanni Battista Lulli (nella foto), valente musicista fiorentino, maestro di corte del Re Sole a Versailles (oggi lo chiamiamo Lullì, alla francese) mentre dirigeva un solenne Te Deum per la guarigione del suo re, nel dare un attacco deciso su un “fortissimo” orchestrale si diede una altrettanto decisa mazzata sul piede. Prima vide roteare le stelle, poi, per la grave ferita, morì.
Tutti matti questi antichi!
A proposito: guardando i “look” di Vivaldi e di Lulli, viene spontaneo pensare anche alla creatività dei loro barbieri. Che arte! Che talento! E che bel daffare! Qualche barbiere diventò anche famoso, tanto da ispirare opere teatrali (comiche naturalmente!).
Uno per tutti? Figaro, il “barbiere di Siviglia”.


22 marzo 2009

KRITIKANDO ..."Le Quattro Stagioni" di Antonio Vivaldi

Può la MUSICA trasmettere emozioni differenti? Proviamo l’esperimento con le Quattro Stagioni di Antonio Vivaldi (nella foto), i 4 famosissimi Concerti per violino e orchestra del 1725, con tanto di poesie–guida per l’ascolto.

Le Quattro Stagioni per Miriana Ivona (2G)
Nell’atmosfera festosa della Primavera, che trasmette gioia e serenità, la campagna è in festa e gli uccelli gorgheggiano felici; scorre tranquillo un ruscello, i fiori sbocciano, l’aria è serena. Un temporale spezza l’incanto, ma per un attimo; la pace ritorna e la vita della Natura riprende gioiosa. Inquietudine e timore caratterizzano invece la calda Estate, che fa bruciare un pino e fa soffrire la sete a greggi e uomini fino allo scoppio del violento temporale, che scuote il riposo del pastore e, tra accesi contrasti sonori, sconvolge la natura estiva. L’Autunno, allegro e festoso, rievoca la gioia della vendemmia tra balli, canti, ebbrezza e sogno. Al risveglio, all’alba, il suono dei corni annuncia la caccia. Sembra di udire anche lo scalpitio dei cavalli; il ritmo è rapido e rende l’idea dell’inseguimento e dell’affannosa corsa della preda che alla fine, ferita, muore.
E’ ormai Inverno e l’aria gelida fa tremare tutto e tutti con il suo orrido vento. Per fortuna, però, c’è il tepore del caminetto che riunisce tutti, mentre fuori la pioggia batte sui vetri con il suono leggero degli archi pizzicati. Quindi l’angoscia, il timore di scivolare sul ghiaccio che si rompe mentre i venti, intorno, litigano tra loro.

Le Quattro Stagioni per Stefano Castellana Soldano (2G)

Non è facile trasformare semplici strumenti musicali in imitatori della Natura. Antonio Vivaldi riesce ad accendere la fantasia di ognuno di noi.
Le rapide arcate del violino e del violoncello rendono perfettamente l’idea delle saette che rovinano le dolci serate di Primavera, nei verdi boschi abitati da fate. L’Estate riserva sorprese con un vento caldo e con il ronzìo delle zanzare, che risuona ripetutamente nelle orecchie, mentre un basso continuo preannuncia un brutto temporale estivo che sta per abbattersi su di un campo di grano. E allora, quatto quatto, avanza l’Autunno e la vendemmia prospera mentre si festeggia con un ritmo assai acceso, che rapisce tutti in un ballo paesano. Ma la festa presto finisce quando, a rimetterci, è la volpe, sotto il tiro dei cacciatori, rappresentati con fortissima tensione sonora. Si aprono le porte dell’Inverno: il ghiaccio sopraggiunge e l’insistente sfregare degli archi accende un fuoco caldo e consolante, di cui non vogliono però approfittare i bambini, innamorati della neve ma presto costretti in casa dalla gara dei venti, Scirocco e Borea, che mettono fine a questa stupenda poesia musicale.

Conclusione? La musica vola libera e parla al cuore!
Altre domande? Sì, una: “Ma Vivaldi … che shampoo usa?”

18 marzo 2009

Maestro Beethoven, permesso?


Ludwig van Beethoven andò poi a vivere a Vienna.
E noi, ad intervistarlo, inviamo Jacopo Regina, alto, biondo …molto viennese. Vai, Jacopo, ma attento! Beethoven non è un tipo facile. Non farlo innervosire!
E …grida!

Vienna 1814. Sono appena iniziati i lavori del Congresso. Mi reco da Beethoven per raccogliere notizie e rivivere le tappe di un’esistenza non comune. La casa è elegante. Dall’altra stanza si odono le note morbide di un piano. Ed eccolo, Beethoven, arcigno più che mai, dirigersi verso di me. Bruscamente mi ordina di sedermi.
Pur frastornato dal viaggio, comincio a parlare.
Buongiorno signore, è pronto per questa intervista?
Come?? Ho perso la vista?? Come si permette!!!
No, no, mi ha frainteso! Le ho chiesto se E’ PRONTO PER QUESTA INTERVISTA???
Ah, sì, sì, certo … l’intervista.
E’ vero che fin da piccolo ha mostrato talento per la musica?
Sì, è vero, ma sarebbe stato meglio se così non fosse stato. Quel caratteraccio di mio padre mi ha costretto a proseguire gli studi di musica per farlo diventare ricco. Ma tu guarda se è normale questo mondo!!!
Però, anche lei non è diverso da suo padre. Basti vedere come mi ha trattato prima!
Lei è davvero sfacciato. Si rende conto chi ha di fronte? Veda di concludere in fretta questa inutile intervista! Ho altro da fare!
Quando ha avuto inizio la sua carriera?
Avevo 14 anni quando sono diventato maestro di corte a Bonn. Ma quel lavoro è durato poco. Continui litigi con tutti! Non ce la facevo più a lavorare in quel modo! Mi è scappato anche qualche calcio, maldestro ma meritato.
(E poi il maleducato sarei io!)
Come? Non riesco a sentirti bene, ragazzo! La prossima volta che mi intervisti, portami dalla tua epoca qualche apparecchio acustico per le mie povere orecchie, qualcosa di moderno!
O.K! Provvederò. Comunque non avevo detto niente! Lei è stato allievo del grande Mozart, vero?
E sì sì … grande uomo era lui … non finirà mai di mancarmi.
Infatti, per rendergli onore, si è limitato a copiare la sua maniera di fare musica … vero?
Non ho copiato un bel niente! L’ho solo imitata … che ragazzo sfacciato!!!
E’ vero che lei è diventato famosissimo dopo il suo enorme problema all’udito?
... non ricordarmelo … volevo uccidermi!! impiccarmi!! ma la corda si è spezzata e ho pensato che fosse stato un segno di Dio: la PROVVIDENZA DIVINA. E così ho incominciato a comporre senza affidarmi troppo all’udito e sono diventato quello che sono ma SENZA copiare Mozart.
Cos’è per lei la musica?
E’ l’unico modo per mettermi in contatto con il mondo esterno. L’unica vera forma di espressività.
Scusi, senza offesa … come fa a parlare così bene con me?
Non ti sei accorto di tutte le difficoltà che sto avendo per ascoltarti!!! Screanzato di un ragazzo! E’ ancora lunga l’intervista?
No, no, affatto, solo qualche altra domanda. Quali opere non ricorda con simpatia? E quali le diedero la fama?
Non mi piace ricordare la Terza Sinfonia, l’Eroica, dedicata a Napoleone, perché quel bellimbusto non è stato degno della mia grande opera. Quelle che amo di più sono la Quinta e la Sesta Sinfonia. Ma so già che la migliore sarà la sinfonia con l’Ode alla Gioia di Schiller, grande poeta! Un vero inno alla Pace in questa pazza Europa guerrafondaia!
Mi spiega perché, nelle sue opere, dopo quei bei suoni dolci mette sempre, improvvisamente, quei suoni forti, cancellando di colpo tutta l’armonia precedente, come in un’arrestabile forza malvagia? Fa venire la pelle d’oca. Ma lei ... è pazzo???
Basta! siete sempre i soliti italiani insensibili e maleducati. Questo è il mio stato d’animo. E anche se sono anziano, sono ancora capace di tirarti un calcio dove ti meriti!!!
Mi scusi. Non lo dirò più. In conclusione, parliamo dell’amore. Cosa mi dice dei suoi amori?
Ti dico solo che sono stato sempre single e ora di te ne ho abbastanza.
O.K. Abbiamo terminato. Buona giornata!
Finalmente! Mi raccomando …si ricordi di mandarmi uno di quegli apparecchi … per l’udito!
Cerchèrò di accontentarla … Auf wiedersehen!

Jacopo Regina 3G



17 marzo 2009

Maestro Mozart, un'intervista?


Beh, dopo il successo del “Don Giovanni” bisogna intervistare l’autore. Inviamo a Vienna Sebastiano Chieppa, il nostro elemento più … austriaco.
Mi raccomando, eleganza nei modi … come sempre!

Guten Morgen, Maestro Mozart. Vengo da molto lontano! Posso intervistarla? Grazie!
Ci racconti dov’è nato, la sua città, la sua infanzia.
Sono nato a Salisburgo, una città piccola ma graziosa. L’unico problema era la nebbia ed il freddo, niente a che vedere con il caldo, il sole, il mare dell’Italia. Per quel che riguarda il mio passato posso dire di aver trascorso un’infanzia felice, anche piuttosto movimentata. Ho viaggiato tanto, con mio padre ho visitato le più grandi e fastose corti europee: un’esperienza davvero magnifica. Mi ricordo che nobili e sovrani, dopo le mie esibizioni al clavicembalo ed al violino, mi applaudivano e mi dicevano di essere un piccolo genio della musica. Ricevevo gioielli e ricchi oggetti, ma poco denaro.
Si ricorda qualche esperienza in particolare?
Sì, ricordo con molto imbarazzo di essere saltato, quando ero piccolo, addosso all’Imperatrice d’Austria …una donna bellissima!
Che rapporto aveva con l’Arcivescovo di Salisburgo?
Un pessimo rapporto: lo odiavo! E quando tornai dal viaggio in Italia mi licenziò … per mia fortuna!
Le piace l’Italia?
Sì, amo molto l’Italia anche perché in questo magnifico Paese ho conosciuto il pianoforte, che prediligo fra tutti gli strumenti musicali, e il Teatro.
Si ritiene un grande compositore?
Modestia a parte, sì, mi ritengo un bravo musicista anche se il pubblico conosce solo un terzo delle mie opere.
Ha degli amici che le stanno a cuore?
Sì. Il mio più grande amico è quel simpaticone di Schikaneder. Non a caso interpreterà Papageno nel mio Flauto magico.
Quali sono i suoi nemici?
Non ho nessun nemico, ma parecchie persone mi detestano come quel vecchio matto di Antonio Salieri. Scommetto che non vede l’ora che io muoia. Sarebbe capace perfino di avvelenarmi!
Quale è stato il suo primo amore?
Mia cognata, Aloysia Weber: bella donna, bella voce! Fu il mio primo grande amore ma quando chiesi di sposarla mi rifiutò. Ho sofferto molto ma poi incontrai sua sorella Costanza e decisi di sposare lei. Ora sono felice, ho due figli stupendi, anche se stonati come due campane.
Rimpiange qualcosa?
Sì, rimpiango purtroppo di non aver trascorso molto tempo con mio padre Leopold. Non sono stato un bravo figlio: lo abbandonai credendo di essere più bravo di lui come musicista e così non ci siamo più visti per molto tempo. Solo quando è morto mi sono accorto del mio errore ed ora, se potessi ritornare indietro, passerei con lui molto più tempo.
Secondo lei, chi sarà il suo degno erede?
Qualche tempo fa’ ho incontrato un giovane tedesco di nome Ludwig van Beethoven. Mi ha chiesto di esprimere un parere sulla sua musica. E’ sorprendente ed ha del talento nascosto. L’ho invitato a venire a Vienna ma dubito che verrà. Credo che questo giovane promettente farà parlare di sé il mondo.

Sebastiano Chieppa 3G

16 marzo 2009

Indietro tutta!

La nostra Scuola possiede, in gran segreto, un prezioso marchingegno: una macchina del tempo, antica, piuttosto inquietante, arrugginita, ma che funziona ancora benissimo. Basta cliccare sul "datometro" luogo e data e … via! si va e si torna! (pare che le proff. di storia la usino per andare a spiare, di tanto in tanto, qualche antico campo di battaglia per poi riferirci i particolari …. un vero aggiornamento!). Natalino, il simpatico collaboratore scolastico che tiene le chiavi delle "segrete", ci permette di utilizzarla per mandare indietro nel tempo qualche nostro inviato “molto speciale”.
Al lavoro, dunque! Chi è il primo giornalista? La dolce Rita Albergo di 3F? O.K. Destinazione? PRAGA, 1787.
Già, la prima rappresentazione del DON GIOVANNI di Mozart.
Ciao, Rita, buon viaggio! Scrivici presto il tuo articolo! ….

Praga, Teatro Nazionale, 29 ottobre 1787
DON GIOVANNI
Ancora un grande successo per il giovane Mozart
Applausi anche per il baritono italiano Bassi
di Rita Albergo (3F)
Ancora un altro grande successo per il giovane Mozart. Questa volta ha deciso di comporre musica per un’Opera comica: Don Giovanni. Salisburghese, compone già dall’età di otto anni ed ha viaggiato per tutta l’Europa dando concerti di ogni tipo insieme al padre Leopold, il noto violinista. E’ stato anche maestro di corte. Nei suoi viaggi in Italia ha conosciuto il pianoforte, il teatro e la musica italiana. Ora vive a Vienna, dove è musicista “di genio”: ha trasformato la piccola orchestra da camera in orchestra sinfonica ed ha portato la musica strumentale nei teatri. Devo ammettere che le sue Sinfonie, così ben strutturate, mi hanno molto colpito. Per non parlare poi della musica sacra! Ve lo assicuro: non ho mai sentito nulla del genere. E’ semplicemente fantastica!
Ma veniamo al Don Giovanni. E’ un’opera comica divertentissima. Sembra che il librettista Lorenzo Da Ponte e Mozart abbiano voluto creare una bella satira contro i nobili. Infatti il protagonista, Don Giovanni, in qualche modo riesce a prendersi gioco della nobiltà, anche se poi però farà una brutta fine. Ma se la merita: grande seduttore di donne, arriva persino ad uccidere un uomo! E Leporello, il suo povero servitore, è costretto ogni volta a tirarlo fuori dai guai. E che dire di Elvira, la promessa sposa? E’ talmente insopportabile che ogni volta che la vede, Don Giovanni deve fuggire via, il più lontano possibile! Alcune scene sono davvero divertenti, come lo scambio di abiti tra Don Giovanni ed il buon Leporello; così mentre questi tiene occupata Elvira, il grande seduttore, dall’altra parte del palazzo, ci prova con la servetta cantandogli una bella Serenata, tutta italiana, con tanto di mandolino! Come va a finire? Con le solite …bastonate, a Leporello naturalmente! Poi, il colpo di genio: il fantasma del Commendatore che, nel finale dell’opera, si presenta a cena da Don Giovanni, facendo andar di traverso a tutti il pregiato fagiano appena sfornato. Sorpresa, stupore, emozione, dramma, terrore, vendetta, castigo: l’ultima scena è un capolavoro. Si apre una botola nel palcoscenico e Don Giovanni finisce tra le fiamme dell’inferno, richiamato giù da un inquietante coro di demoni, mentre il sestetto canoro degli altri personaggi conclude serenamente la storia.
Io, d’ora in poi, andrò sempre a teatro per le opere di Mozart e consiglio anche a voi, cari lettori, di fare altrettanto: vi assicuro che vi divertirete.
Rita Albergo

15 marzo 2009

W la Musica

Complimenti ai ragazzi della scuola media "Modugno" di Bari per la partecipazione al concorso che li ha visti vincitori! E' stato davvero emozionante leggere i testi composti e vedere i disegni ispirati dalle musiche degli autori scelti. Una prova che vale la pena far avvicinare i giovani al mondo incantato della musica e lasciar vivere loro le sensazioni e i sentimenti che la "grande" musica suscita. E per una volta il tedesco, la lingua dei compositori i cui brani sono stati proposti, non ha fatto paura (come purtroppo molti pensano!). La selezione dei vincitori non è stata certo facile: tra gli oltre cento elaborati pervenuti, inviati da scuole di ogni ordine e grado di tutta la Puglia, la giuria ha voluto premiare l'originalità, la coerenza tra il disegno e la musica, l'accuratezza nella presentazione. E voi ce l'avete fatta alla grande!!!
Ottima anche l'idea del blog!!! per lasciare una traccia nello spazio web!E allora, forza ragazzi! aspettiamo i vostri prossimi inserimenti!
Prof. Grazia Zagariello - ACIT Bari - Insegnante di tedesco

14 marzo 2009

Concorso "Sulle ali della Musica" . I nostri lavori

Questi i nostri lavori per il concorso “Sulle ali della Musica” organizzato dall’ACIT, Associazione Culturale Italo Tedesca.
Gustav Mahler: Adagio dalla Terza Sinfonia
di Antonio Bertolino
Sull’ascolto del grande Adagio della Terza Sinfonia di Gustav Mahler (musicista boemo di fine Ottocento, molto amato dalla nostra prof.) Francesca Carrieri (3G) rappresenta la solitudine in un lago d’argento su cui scorrono, leggere, note musicali e scrive: C’era un lago d’argento, le montagne brillavano al tramonto. Ascolta… una musica soffia sulle onde!.
A Francesca il meritato Primo premio Assoluto!
Anche Laura Fiore (3G), secondo premio, rappresenta un’atmosfera di solitudine autunnale, creata da un ruscello che scorre tra montagne nella nebbia e scrive: La bellezza del creato si rispecchia in acque pure, e cielo e terra si fondono e si confondono.
Rita Albergo (3F) rappresenta il silenzio in un paesaggio aperto con un lago su cui ondeggia una piccola foglia; sullo sfondo montagne al tramonto colorate di luce e di ombre, mentre, intorno, il mondo … si addormenta.
Per Serena Rondinone (3G), secondo premio, il lago scuro brilla di una luce meravigliosa: la luce dell’Amore e del Canto. Il dolore va via per far posto alla gioia, mentre scende la sera. E domani sarà un nuovo giorno, un giorno migliore, che aprirà le porte verso un mondo bello, pieno di Amore e di Vita.
Wolfgang Amadeus Mozart: Serenata per archi “Eine kleine Nachtmusik”
di Francesco Petrocelli
Sull’ascolto di Eine kleine Nachtmusik del grande Mozart, Francesco Petrocelli (2F), primo premio, rappresenta Mozart che, di notte, compone. Magicamente le note iniziano a librarsi leggere nel cielo stellato e, pian piano, diventano d’oro: è il potere magico della Musica, il rapporto fantastico, felice e gioioso, che essa intraprende con le stelle.
Affianca al disegno alcuni versi del “Canto notturno” del poeta tedesco Goethe:
“Al suono della mia cetra tutte le stelle vegliano sui sentimenti eterni” ai quali aggiunge:
E le note si librano magicamente verso il cielo dalle mille stelle d’oro
Niccolò Mininni (2G), primo premio, nel disegno fa apparire, da una scatola magica, una sfera misteriosa con la visione di un sogno (il “sogno di Mozart”), di un mondo incantato e felice, che vive il rapporto magico con la natura ed il sole e danza sulle note del violino che il piccolo Mozart, tra le nuvole, suona.
Enrico Sassanelli (2F) descrive una notte incantata con alte montagne, una fitta foresta con un sentiero che porta ad un castello fantastico, irreale, e scrive: La luna piena rischiara le montagne brulle. Il cielo stellato illumina le vie, le luci si alternano alle ombre della notte.
Michele Ranieri (2G) rappresenta invece una cameretta piena di giochi ed evidenzia, con la prevalenza del colore rosso, il rapporto tra fantasia e realtà perché, come scrive, per gioire basta poco quando inizia un bel gioco, e la musica, si sa, dona gran felicità...
Anche Claudia Bagnoli (2G) rappresenta un mondo di natura pieno di armonia, un micro mondo di insetti che vivono storie semplici, felici, raccontate in un simpatico testo in cui persino le formiche provano sentimenti.
Bibiana Ricco (2G) descrive e disegna “La danza nel castello”, la fantastica storia di una principessa tra amori e giochi di magia, in un elegante castello antico.
Miriana Ivona (2G) coglie, dalla musica di Mozart, il girotondo delle foglie nel vento.
Scrive nel testo: Il vento spira veloce e nasce la musica dalla sua voce.E la sua lirica tutti fa danzare, la foglia imita mettendosi a ballare, il vento ulula senza mai volersi fermare.

Ludwig van Beethoven: Sinfonia Pastorale
di Giovanni Bronzini
In questa Sinfonia la vera protagonista è la Natura nel suo rapporto con l’uomo.
Nel disegno di Giovanni Bronzini (2F), si vive uno stato d’animo a metà tra allegria e malinconia, come l’inizio e la fine del temporale rappresentato. In questi attimi anche le cose piccole come le foglie diventano particolari di un paesaggio potente e maestoso che domina in maniera assoluta la scena. Il testo dice: Il mio corpo è leggero. Sono una piccola foglia dispersa nell’immenso cielo, attraverso il mio grande mondo, sorvolo mari e monti, fiumi e laghi, combatto contro il vento e la pioggia, perché la forza è in tutte le piccole cose, come me, come il mio animo, come la mia musica!
Nel disegno di Fabrizio Borrelli (2F) la bellezza della natura è evidenziata attraverso colori forti e decisi che trasmettono allegria e spensieratezza. Questa lettura è confermata dalla presenza sulla scena di animali che “sorridono” alla bellezza del paesaggio. La poesia è bellissima: La Natura canta ma non si sa il perché. Canta quando è allegra, canta quando con lei c’è il sole, canta con animali, piante e fiori, canta con la sinfonia del vento, canta insieme a Venere e Luna. Ma tutti sanno che lei non canta mai da sola.
Nel disegno di Federica Malvezzi (2F) il contorno delle montagne, così netto e deciso, e quel fiume che scorre lento ci fanno immaginare un paesaggio tutto da scoprire, come se la natura si nascondesse per farsi cercare. Narrami, Natura, le tue frivolezze, mostrami le tue radure e quella dolce collina dove, ad aspettarmi, c’è una rima … e tempeste … e fulmini.
Per Giuseppe Lopez (2F) tutto fa parte di un disegno divino: la natura è lo specchio della bellezza del Creato e guardandola non si può che ringraziare l’Artefice di tutto ciò. In ogni luogo sento la Tua presenza, oh Dio! Gli alberi ed il vento mi parlano di Te. La Tua luce illumina il bosco e mi dona felicità. Dopo la pioggia l’arcobaleno annuncia la tua venuta.
Nei disegni di Serena Chionna ed Antonio Bertolino (2F) una natura amica e complice ci fa sentire in pace con il mondo, lontani dalla fretta e dalle cose che ci distraggono dalla bellezza. La natura benevola si lascia guardare ma non è tutto immobile….



Concorso "Sulle ali della Musica"

8 marzo 2009

"Sulle ali della musica"

L’ACIT Bari (Associazione Culturale Italo Tedesca di Bari) ha indetto, per studenti di Scuola secondaria di primo e secondo grado, un concorso che quest’anno ha per protagonista la Musica, quindi … ci siamo anche noi! E abbiamo vinto!
Bisognava realizzare opere grafiche con qualsiasi tecnica ed un breve testo, narrativo o poetico, ispirati all’ascolto di brani musicali di autori tedeschi, i cui titoli erano indicati nel bando di concorso. Ogni lavoro su cartoncino 50x70.
La prof. Boghetich ci ha messi subito … all’ascolto scegliendo per noi Eine kleine Nachtmusik di Mozart, la Sinfonia Pastorale di Beethoven e la Terza Sinfonia di G. Mahler (opera tosta!). Così, volando, disegnando e poetando sulle “ali della Musica” abbiamo realizzato ben 15 lavori. Risultato? Incredibile! Il primo premio “assoluto” per il lago d’argento (nella foto) di Francesca Carrieri (3 G) sulle romantiche note dell’Adagio della Sinfonia di Mahler, due primi premi per Eine kleine Nachtmusik di Niccolò Mininni (2 G) e Francesco Petrocelli (2 F) e due secondi premi per i lavori (veramente splendidi) di Laura Fiore e Serena Rondinone (entrambe di 3 G), sempre su Mahler. Commissione importante: un simpaticissimo critico musicale, un editore, una biondissima prof. di tedesco) ed il presidente era il prof. Giuseppe Farese della cattedra di Letteratura tedesca dell’Università di Bari, appassionato musicista. I premi? Libri! Piccole Enciclopedie musicali (offerte dalla signora Roberta di Florestano Edizioni) in grado di dare risposte ad ogni nostra curiosità (vi pare poco? a noi NO! Le risposte valgono più del denaro!).
Ora tutti i nostri lavori sono esposti nella nostra Scuola.
Ve li raccontiamo nel prossimo articolo.

BENVENUTI!

Benvenuti in Sol Re La Mi, il blog di formazione ed informazione musicale della Scuola Media “Giovanni Modugno” di Bari.

Se volete curiosare nel Mondo della Musica, essere informati su concerti e manifestazioni musicali o addentrarvi nella Storia della Musica per conoscere da vicino opere e musicisti, seguite i nostri articoli. Qui i critici….. siamo NOI, gli alunni della Scuola “Modugno” di Bari, sempre pronti ad interpretare dati, a sviluppare idee, a dare significati al linguaggio dei suoni, perché ogni Musica è Vita, Divertimento, Emozione.

Allora, tutti al lavoro! E ricordate: “CHI LEGGE E' UN DRAGO!”

In redazione:
le proff. Adele Boghetich e Marinella Piangevino
gli impavidi alunni:
Antonio Bertolino
Giovanni Battista Bronzini
Francesco Petrocelli