C’era una volta un
bosco incantato dove tutto prendeva vita e perfino la roccia brillava alla luce
del sole e risplendeva a quella della luna. Un piccolo gnomo saltellava e
giocava allegramente tra alberi, cespugli, torrenti e laghetti. Corri di qua,
corri di là, si fece buio e il piccolo gnomo realizzò di essersi perso e di non
aver nessuno che potesse aiutarlo a ritrovare il sentiero di casa. Impaurito e
sconsolato, si raggomitolò sul ramo di un albero e si addormentò. Dopo qualche
ora fu svegliato di soprassalto da un suono acuto. Che cos’era? Era il
cinguettio di un uccellino dalle ali d’oro che, dopo aver depositato sulle sue
mani una piccola pergamena, volò via. La pergamena conteneva segni e simboli in
quantità e aveva tutta l’aria di essere una mappa. Purtroppo era
incomprensibile! Lo gnomo era spacciato. Anche quel dono inaspettato si era
rivelato inutile. Triste e malconcio scoppiò in un pianto incessante. D’un
tratto, però, fu attirato da un brusio proveniente da un cespuglio poco
lontano. Era il brontolio di un folletto perennemente infelice. Lo gnomo gli si
avvicinò e gli chiese: “Sai decifrare questa pergamena”? “Certo” rispose il
folletto. “E’ scritta nella mia lingua. Posso leggerla dall’inizio alla fine!” Lo
gnomo singhiozzante gli implorò di farlo ma il folletto rispose: “La leggerò ad
una condizione. Che tu mi faccia tornare a sorridere”. Lo gnomo allora provò a divertirlo
in ogni modo: ballando, facendo smorfie, raccontando ridicole storielle e
barzellette di ogni tipo. Il folletto, però, rimaneva impassibile. Niente da
fare. Il tempo passava e i due continuavano a stare insieme. L’uno in silenzio
e l’altro facendo il buffone. Volete sapere come andò a finire? Il folletto
capì che uno dei motivi di felicità è l’amicizia. Lo gnomo tornò a casa e
vissero tutti felici e contenti.
Stefano Racanelli 1D