19 aprile 2010

Ascoltando ... CHOPIN

Avete mai provato a scrivere una poesia o un breve racconto ascoltando musica? Noi sì, con Chopin.
Ecco la poesia di Giorgia Di Molfetta sui Notturni e la fiaba di Lorenza De Fazio su Silfidi.

Nella notte

si apre una strada,

tutto si addormenta

al colore della luna.

Accompagnato dal vento,

lieve, si posa su due scogliere.

Ora, la strada da fare è del tutto illuminata.

Bisogna solo andare.

Giorgia Di Molfetta, 1G

Le sette fatine dell'arcobaleno

E’ arrivata la primavera e le sette fatine si svegliano da un lungo sonno. Prendono le loro bacchette magiche e vanno nel bosco. Svegliano i fiori addormentati, svegliano gli alberi che agitano delicatamente i rami per il leggero vento. Incontrano tanti animaletti, fanno chiacchiere allegre, ma il loro compito le attende, e scappano via.

Pian piano tutta la Natura è risvegliata. In lontananza il loro castello si trasforma per la festa della Natura. Il sole è rovente. Le fatine volano in alto e rendono blu il cielo azzurro, poi ridiscendono e invitano la Natura, ormai trasformata, a danzare nel loro castello. La fatina più romantica, danzando dolcemente, scivola su un pezzetto di ghiaccio, che trasforma in un fiore rosa. Giunte al castello dai colori sgargianti si dà inizio alle danze. Fuori, la natura è stupenda. Anche le danze sono sette; ogni fatina apre la sua bacchetta magica e getta un po’ di polvere colorata per tingere l’atmosfera. Una fatina si affaccia alla finestra, vede un fuoco fatuo e lo invita a ballare; così, insieme, aprono una nuova danza. Un’altra si mette a parlare con un uccellino, un’altra ancora con la sua bacchetta magica fa apparire sul tavolo confetti variopinti.

E’ pomeriggio. Le fatine riempiono di polvere magica il ruscello e finalmente concludono le danze con la danza dell’arcobaleno: una dietro l’altra, galoppando i loro unicorni, formano un arcobaleno maestoso che risplende nel cielo azzurro irradiato dal sole.

Lorenza De Fazio, 1G

15 aprile 2010

Lo sapevate che ...

… Johann Strauss, compositore viennese, non voleva che il figlio Johann Strauss junior (1825- 1899) divenisse musicista; aveva già previsto per lui, infatti, una carriera di bancario e, dopo avergli sequestrato il violino, gli fece studiare contabilità. Ma quando lasciò la famiglia per andare a vivere con la sua giovane amante, Emilie Trampusch, Johann jr. poté finalmente dedicarsi alla carriera di compositore, grazie anche al supporto della madre. Studiò armonia con il professor Hoffman e fondò una sua orchestra (nella quale entrarono a far parte i fratelli Eduard e Josef) dedicandosi soprattutto alla composizione di Valzer, tanto apprezzati dalla società dell´epoca, che lo nominò "re del valzer".

Nel 1862 (aveva 37 anni) si sposò con la cantante Jetty Treffz, 44enne, che per lui aveva abbandonato il precedente marito ed i suoi sette figli. Furono 16 anni felici e di intensa attività creativa: proprio in questo periodo nacquero capolavori come Sul bel Danubio blu e tanti altri Valzer e Polke ancora oggi famosi.

Dietro gli incoraggiamenti dell'amata moglie Strauss si addentrò anche nel mondo, fino ad allora inesplorato, dell'operetta; il grande successo arrivò presto con Die Fledermaus, Il Pipistrello, un’allegra commedia di scherzi e travestimenti. Ma nel 1878 Jetty morì. Per non restar solo Strauss si risposò con Adele Deutsch, vedova di uno Strauss … banchiere!!!

Nel 1899, dirigendo, alla Hofoper di Vienna Il Pipistrello, prese un brutto raffreddore che, degenerato in polmonite, pose fine alla sua vita. Al momento della sua morte, stava ancora lavorando all’operetta Wiener Blut (Sangue Viennese), che debutterà postuma sotto la supervisione del collega ed amico Adolf Muller, anche lui … junior!

Fabio Ferrarese 2F

Mario Mariani 2F

6 aprile 2010

Muri? - Nein, danke!

Per celebrare il ventennale della caduta del Muro di Berlino (avvenuta il 9 novembre 1989) l’Associazione Culturale Italo Tedesca in Terra di Bari ha indetto un Concorso fotografico dal titolo

“Muri? Nein, danke!”

Nella tua realtà quotidiana esistono Muri?

Il Concorso, destinato agli alunni di Scuole Primarie e Secondarie di Primo e Secondo grado della Regione Puglia, mira a promuovere, nell’ottica della reciproca integrazione, la riflessione sulla necessità del superamento dei “muri”, veri e simbolici, delle barriere ideologiche e culturali, che impediscono una reale comprensione tra i popoli, che impediscono di “vedere” l’altro, o che dividono, ponendo le basi del pregiudizio e dell’indifferenza.

Muri che, tuttavia, possono essere abbattuti.

Lavori su formato A3, con foto a tema e breve testo di commento.

E ad “abbattere muri” … c’eravamo anche NOI, con la 3F!

Dei sei lavori presentati, sviluppati in collaborazione con le nostre Proff. Adele Boghetich ed Anna Leo, Fiori tra le Rocce di Giovanni Battista Bronzini ha ottenuto il Secondo Premio, mentre Il Velo di Antonio Bertolino un bel Premio Speciale Intercultura.

Fiori tra le rocce presenta in foto un paesaggio molto originale: un grigio e solitario ghiaione alpino, dal quale spuntano, qua e là, delicatissimi papaveri gialli. Fiori che crescono in un deserto di sassi. Anche i muri più difficili possono essere penetrati, spezzati, distrutti, non dal più forte … ma da chi lo voglia veramente.

Il Velo presenta, invece, su un vivace sfondo rosso, una bella foto in bianco e nero che ritrae lo sguardo triste di una giovane donna, rannicchiata nell'angolo di una squallida scala metallica ed avvolta in un grigio velo. Il muro costituito dal velo musulmano è il più difficile da abbattere per le ragazze, che vengono abbandonate in un mondo di tristezza e sconforto.
Ragazzi, che dire … Complimenti!

Danze a Vienna!

Nel 1700 e 1800 Parigi e Vienna erano le città più importanti d’Europa, con le monarchie più prestigiose. Sul modello della corte di Re Sole (che amava le danze) l’imperatore d’Austria arricchì la città di Vienna di grandi giardini, nei quali si poteva passeggiare e, perché no, anche ballare, con ampi spazi coperti per piccole orchestre. Tra il 1750 ed il 1850 la danza più in voga a Vienna era il MINUETTO, di origine francese. Il nome deriva da “pas menu” (“passo piccolo”), poiché la danza era caratterizzata proprio da passi minuti. Ne compose tanti Wolfgang Amadeus Mozart (il primo a soli 7 anni!). Il Minuetto era una danza “di gruppo” ed aveva un ritmo ternario ed una struttura semplice, suddivisa in tre parti: A – B – A.
A aveva il ritmo della camminata e dei tanti inchini che il cavaliere porgeva alla sua dama, B il ritmo di giravolte. La danza in sé non era complicata … erano complicati gli abiti che la moda di allora imponeva: ampie gonne “a campana” per le dame, divise, scarpe in vernice, parrucche e spade per i cavalieri. I movimenti veloci erano, praticamente, impossibili! E tutti attenti al ... “bon ton”: se danzava il Re, tutti seguivano i suoi movimenti, senza il minimo errore! E della dama si toccavano solo le dita! Vi piaccia o no, era questo il “Settecento galante”!

Le cose cambiarono radicalmente nel 1800, quando Johannes Strauss junior (1825-1899), sempre a Vienna, diede vita al VALZER. Figlio di musicisti, giovane vivace ed intelligente (tanto che il padre voleva farne un bancario!), mise su un’orchestrina per feste danzanti e “lanciò sul mercato” il Valzer, danza rivoluzionaria per l’epoca, perché permetteva finalmente al cavaliere di abbracciare stretta la sua dama e volteggiare via velocemente! Stop alle giravolte ed agli inchini! Il ritmo era sempre ternario ma la struttura musicale era più complessa del Minuetto: c’era una “introduzione” (che dava il tempo di invitare le dame) e tante belle melodie, alcune delle quali anche ripetute più volte, con momenti lenti e romantici e momenti veloci e vivaci… danza per giovani innamorati! Strauss ne scrisse ben 170, con i titoli più stravaganti: Vita d’artista, Vino donne e canti, Favole di fate, Tu e tu, Campanelle di neve, Valzer di Cagliostro, Mille e una notte, Il richiamo dell’uccelletto (con un fischietto da cacciatore in orchestra), e, in onore della sua bella Vienna, Sul bel Danubio blu, Storielle del bosco viennese, Sangue viennese, Donne viennesi e perfino … Bonbons viennesi.

Luca Alfonso 2G

Alfredo Barra 2G

Nella foto: La statua di Johannes Strauss jr. nei giardini di Vienna