16 febbraio 2011

L'Anello del Nibelungo di R. Wagner

L’ORO DEL RENO

Le Ondine, posta a guardia di un tesoro custodito sul fondo del fiume Reno, rivelano al nano Alberico che il possesso di un anello forgiato con quell’oro avrebbe reso possibile il dominio sul mondo. Alberico ruba il tesoro e, rifugiandosi nel suo regno sotterraneo, forgia l’anello fatale. Frattanto però il re degli dèi, Wotan, aveva promesso il tesoro ai giganti Fafner e Fasolt che, sulla vetta di un altissimo monte, gli avevano costruito il castello del Walhalla. Sceso nel regno di Alberico, Wotan fa prigioniero il nano che, per riavere la libertà, cede il tesoro, sul quale però scaglia una terribile maledizione: chiunque ne verrà in possesso avrà morte e sventura. Wotan consegna ai giganti l’oro e la maledizione si fa subito sentire: Fafner e Fasolt lottano per la spartizione del tesoro e Fasolt rimane ucciso.

VALCHIRIA

Per difendere il Walhalla Wotan ha generato 9 fanciulle guerriere, le Valchirie, e due fratelli, Sigmund e Siglinde. Siglinde però viene rapita da una tribù nemica e deve sposare uno dei rapitori, Hunding. Molto tempo dopo Sigmund giunge alla sua capanna e si innamora di sua sorella Siglinde, che non ha riconosciuto. Hunding lo sfida a duello e Sigmund si avvale di una spada invincibile che Wotan gli aveva promesso. Venuto a sapere, però, che Sigmund si è innamorato della sorella, Wotan gli spezza la spada e ordina a Brunhilde, la Valchiria che doveva vigilare sull’eroe, di abbandonarlo al suo destino. Sigmund viene ucciso e Brunhilde, che nonostante il divieto aveva continuato a proteggerlo, si rifugia su un alto monte. Wotan per punirla la immerge in un sonno profondo circondandola con un’ampia cortina di fiamme che soltanto un eroe invincibile avrebbe potuto superare.

SIGFRIDO

Dall’amore fra Sigmund e Siglinde è nato Sigfrido, che la madre ha affidato al nano Mime assieme ai frammenti della spada spezzata. Divenuto adulto, Sigfrido (che ha il dono della invulnerabilità) riesce a saldare la spada e decide di affrontare il gigante Fafner, che per meglio difendere il tesoro di è trasformato in drago. Sigfrido uccide il mostro e quando si porta alla bocca la mano macchiata del sangue del gigante si accorge di comprendere il linguaggio degli animali. Un uccellino lo avverte di guardarsi dagli inganni di Mime, che vuole impadronirsi del tesoro; così, quando il nano gli offre la bevanda avvelenata, lo uccide. Quindi giunge al monte dove dorme Brunhilde: superata la barriera fiammeggiante, la sveglia con un bacio.

IL CREPUSCOLO DEGLI DEI

Sigfrido lascia la sua casa in cerca di gloria e affida a Brunhilde l’anello strappato a Fafner. Giunto alla reggia dei Ghibicunghi è irretito dagli inganni di Hagen che, con l’aiuto dei fratellastri Gunther e Gutrune, vuole riavere il tesoro perduto dal padre Alberico. Bevuto un filtro magico che gli toglie la memoria, Sigfrido si innamora di Gutrune ma ottiene di sposarla soltanto se Gunther potrà a sua volta sposare Brunhilde. Con un inganno Sigfrido conduce Brunhilde alla reggia dei Ghibicunghi e la Valchiria, convinta di essere stata tradita, rivela ad Hagen l’unico punto in cui Sigfrido può essere colpito a morte (il dorso): Hagen allora, con un nuovo filtro, ridona all’eroe la memoria e Sigfrido parla del suo amore per Brunhilde suscitando la gelosia di Gunther. Col pretesto di vendicare l’onore del fratellastro, Hagen uccide Sigfrido; Brunhilde, che ha scoperto ogni inganno, getta nel Reno l’anello e sale sul rogo dove è posta la salma dell’eroe. Hagen è trascinato nell’abisso del fiume dalle Ondine. Il Walhalla crolla e travolge gli dèi.

La Redazione