Nella
storia musicale, l’opera di Beethoven rappresenta un momento di transizione: se
le sue opere sono influenzate da Mozart, le opere mature sono ricche di
innovazioni e hanno aperto la strada ai musicisti del secondo Romanticismo. Il
fatto che Beethoven sia rimasto aderente alle forme e ai modelli del
classicismo, nonostante il suo stile variegato e complesso, e che ha avuto una
grande influenza sulla musica romantica, è un’innovazione veramente molto particolare
e capace di suscitare interesse. Possiamo considerare la sua figura come “di
transizione”: la sua opera contiene elementi romantici e classici allo stesso
tempo. Notevole è, inoltre, l’uso di “motivi di base” che danno unitarietà alla
sua opera.
Ascoltandone
la musica, si nota la gran cura che il musicista dedicò all’orchestrazione.
Negli sviluppi alcune associazioni cangianti di strumenti, in particolar modo
al livello dei legni, permettono di “ illuminare” in maniera singolare i
ritorni tematici. Possiamo anche notare che le variazioni di tono e di colore
rinnovano il “discorso" musicale, pur conservando il riferimento ai temi della
forma originaria. Infine, la cosa che va maggiormente apprezzata delle opere di
Beethoven è la loro Forza Emozionante.
Quanto
alle mie opinioni personali, la musica di Beethoven suscita in me una profonda
inquietudine, tipica del Romanticismo. Suscita in me tante emozioni diverse,
allo stesso tempo e frequentemente, e ascoltandola, mi sembra di “passare
dall’Inferno al Paradiso” con una sola nota. Ciò fa capire quanto Beethoven,
pur riprendendo Mozart per alcuni aspetti, sia un musicista unico nel suo
genere e ritengo che i numerosi avvenimenti storici che hanno caratterizzato il
suo tempo lo abbiano veramente ispirato in modo positivo, rendendo la sua
musica pienamente magica e misteriosa allo stesso tempo.
La musica
di Beethoven è stata fortemente influenzata da Mozart, ma occorre distinguere
in questa influenza un aspetto estetico ed un aspetto formale. L’estetica mozartiana
si manifesta principalmente nelle opere del “primo periodo”, con forme
stereotipate. Ma già dall’inizio del nuovo secolo, il 1800, la musica di Beethoven cambia
completamente, anche a causa della sua
sordità. Paradossalmente gli anni in cui lo stato di salute del musicista
andava via via peggiorando, sono stati anche quelli più prolifici. Ispirato
dagli eventi storici che stavano sconvolgendo il mondo, Beethoven si dedicò
alla composizione di opere “eroiche”, opere capaci di accendere l’animo dello
spettatore, dove la maestosità e la struttura sinfonica rivoluzionarono per
sempre il panorama musicale.
L’influenza
di Mozart è stata, a mio parere, come una “spinta” per il musicista tedesco.
Mozart è
stato per lui un maestro, nonché una grande ispirazione. Trovo veramente
intrigante queste loro differenze e somiglianze e sono certa che se Mozart
fosse stato pienamente contemporaneo a Beethoven, certamente insieme avrebbero
avuto un successone. Se ci fosse stata una “collaborazione” fra loro, sarebbe
venuto alla luce un nuovo stile musicale, che avrebbe ripreso le forme
classiche e le forme romantiche allo stesso tempo. Anche se ciò non è accaduto,
sono contenta di aver avuto la possibilità di esprimere un mio personale parere
sul confronto fra due “grandi” della musica e ricavare dalle loro opere (numerosissime) un significato più profondo
ed intrigante.
Gaia
Pascali, 3F