22 novembre 2014

La poetica di Fabrizio De André



Fabrizio De André è uno dei capisaldi della canzone d’autore italiana Ha stravolto i canoni della canzone con le sue ballate, sempre sospese tra mito e realtà, ha sfidato gli arroganti di ogni tempo con il linguaggio sferzante dell’ironia. Nel suo mirino sono finiti i benpensanti, i farisei, i boia, i giudici forcaioli, i re cialtroni di ogni tempo. Il suo, in definitiva, è un disperato messaggio di libertà e di riscatto contro “le leggi del branco” e l’arroganza del potere.
Tra le canzoni che animarono le contestazioni giovanili del ’68 emblematica è sicuramente La guerra di Piero. Prendendo spunto dalla devastante esperienza di uno zio deportato nei campi di concentramento, De André narra la storia di un soldato che, tornato per un istante un “ragazzo qualunque” in nome di una ritrovata umanità, sacrifica la propria vita nel folle e assurdo meccanismo della guerra. De André denuncia con rassegnazione la triste condizione del soldato visto come “macchina da guerra”: uccidere per non essere uccisi. Ed è proprio nel momento in cui Piero, esitando, sceglie di tornare semplicemente un ragazzo che egli rinuncia alla propria vita sull’altare di una logica perversa, figlia della guerra.
Questa straordinaria canzone è dunque un netto “NO” alla guerra. Lo stesso “NO” che diventerà negli anni Settanta un simbolo delle nuove generazioni.

Mario Infantino, 2F

7 novembre 2014

Giornalisti a teatro. Le nozze di Figaro



“Pian pianino le andrò più presso" … il passaggio finale dell’opera lirica Le nozze di Figaro continua a sfiorare le labbra degli spettatori che hanno gremito il cinema Galleria di Bari il 21 ottobre 2014 per assistere, sul grande schermo, alla “prima” trasmessa in diretta dal prestigioso teatro Metropolitan di New York, mentre cala il sipario su una rappresentazione che non ha certamente deluso le aspettative del pubblico.
Il genio musicale di Mozart partorì quest’opera il 20 aprile 1786, su libretto di Lorenzo da Ponte. 
Il Conte di Almaviva è il cervello ed il motore di quest’opera comica, rappresentata in quattro atti, dove i padroni della scena sono la Contessa, Cherubino e Barbarina, Figaro e Susanna, don Bartolo e Marcellina. 
Si assiste ad un ventaglio di situazioni amorose e drammatiche che altro non sono che la storia, in commedia, della vita quotidiana. 
Lo statunitense James Levine si conferma brillante direttore, sicuro ed equilibrato, capace di mantenere intesa sul palcoscenico, ritmo incalzante e colori accesi lungo tutto il corso dell’opera, senza cader mai nella trappola della corsa ossessiva o delle sonorità prevaricanti, e conducendo l’orchestra ad una prova di ottimo livello.

Mario Infantino, 2F

Carmen, donna fatale dell'Opera lirica



Come non essere attratti dal personaggio di Carmen, civettuola, sensuale e seducente nella voluttuosa Habanera, funerea e spavalda come un’eroina della mitologia greca nell’epilogo finale che la vede offrirsi al coltello di José. 
E’ una donna sensuale e accattivante che fa del suo temperamento sanguigno e passionale il suo tratto distintivo. Un personaggio combattivo che affronta come una sfida ciò che il destino le riserva. 
Se chiudo gli occhi e ascolto le note di questa musica così piena d’impeto, ricca di colori nei motivi pittoreschi e folcloristici, immagino una Carmen che ama ardentemente, odia con forza, vive con passione, sempre e comunque.

Mario Infantino, 2F

16 maggio 2014

Ascolto, interpreto, illustro

Silfidi (F.Chopin) di Carolina Gargano,1F

Notturno (F.Chopin) di Francesco Savino, 1F

Notturno (F.Chopin) di Flavio Colaianni, 1F 

Ascolto, interpreto, illustro

Il flauto magico di W.A.Mozart (Elsa Castellaneta,3F)

Carmen di G.Bizet (Elsa Castellaneta,3F)

Il lago dei cigni di P.I.Cajkovskij (Elsa Castellaneta, 3F)

29 aprile 2014

Silfidi in primavera



La primavera è alle porte: gli uccelli cinguettano, le talpe escono dalle buche, gli alberi fioriscono di gioia. Sono arrivate le Silfidi! Fatine leggendarie e magiche che danno inizio alla bella stagione primaverile. I ruscelli si muovono gioiosi nei loro letti scrosciando a tutta velocità. Ecco che arriva la regina della natura nella sua bella carrozza trainata dai cavalli bianchi che approdano nel bosco incantato per controllare che le piccole silfidi facciano il loro magico lavoro. Tutto procede bene e la regina, per premiare le giovani fatine, le fa ballare. Le silfidi contente invitano anche gli animali a danzare e insieme ballano, cantano e suonano. Si forma così una piccola orchestra con favolini, flaucanne e pianopietre. C’è anche un piccolo coro di lepri e uccellini. Questa è una delle tante magie della Primavera!
Irma Venditti, 1F 


Le note di questa dolce melodia sono un vero e proprio inno alla felicità.
La musica è un mix di realtà ed inconsuetudine, da cui emerge una visione gioiosa ed allegra della vita. La melodia è una vera e propria “favola morale in musica”: si alternano suoni forti e acuti in perfetta armonia.
Le note dosate con estrema attenzione, l’alternarsi di contrasti sonori dei più vari, scanditi dal tocco di classe del compositore Chopin, contribuiscono a rendere questo brano nuovo, innovativo, moderno, aperto a libere interpretazioni.
Mario Infantino, 1F