28 dicembre 2012

Attraversando la Sesta

Unica sinfonia in 5 tempi, paragonabile ad un vero e proprio racconto con protagonista la Natura come manifestazione divina, è stata scritta da Beethoven nei boschi di Vienna negli stessi anni della Quinta. La musica attacca lenta, dolce e ritmata, in grado di evocare luoghi mitologici con creature fantastiche. Il temporale del quarto movimento è preannunciato da un ritmo sinistro per poi esplodere, scandito dagli strumenti del registro grave che suonano senza sosta, come una violenta scarica di pioggia. Quindi il ritmo rallenta fino all’introduzione del quinto tempo (della “pastorale”), sul suono continuo dei violoncelli in dialogo con flauti e corni.
Giovanni Annicchini, 3F

E’ una sinfonia tranquilla ma vigorosa, composta insieme alla Quinta che però, a differenza di questa, è molto forte e violenta, come se Beethoven volesse scaricarvi dentro tutta la sua rabbia. La Sesta è allegoria di vita. Il musicista crea un racconto, il racconto della vita, forse la sua: la serenità dell’infanzia, la spensieratezza della giovinezza, il vigore della maturità e del successo, la tragedia del destino (per lui la sordità) ed infine il ritorno del sole, ovvero il ritorno alla serenità. Un’opera molto bella nel paragone tra le manifestazioni della natura e i fatti della vita!
Francesco Pergolizzi, 3 F

La Sesta riproduce i suoni della natura. Inizialmente è tranquilla, spensierata come una festa; tutto è dolce e sereno come la vita. Poi pian piano tutto si trasforma in una tempesta cupa, buia, triste, un insieme di rumori. Ma quando lentamente il temporale si allontana tutto sembra rinato, più fresco, più bello, perfetto: una natura fantastica che torna a risuonare tranquilla.
Chiara Bosco, 3F

24 ottobre 2012

Mozart e la Musica sacra. Requiem K.626

La Messa da Requiem (K. 626) fu l’ultima opera scritta da Mozart, ormai in punto di morte. L’opera gli fu commissionata dopo la stesura del Flauto magico da un uomo misterioso del quale ancora non si conosce il nome.
La Messa è composta da:
Introduzione e Kyrie
Dies irae
Offertorium
Sanctus e Benedictus
Agnus Dei e Communio
Il KYRIE (Kyrie eleison, Crhiste eleison, Kyrie eleison) dà inizio alla Messa ed è eseguito a tutta musica in modo maestoso. L’orchestra si avvale soprattutto del suono vigoroso degli archi; il coro, polifonico, esibisce i bassi nella prima parte della composizione e i soprani nella seconda.
Il DIES IRAE è il principale brano del Requiem. E’ diviso in sei sequenze ed ha il compito di manifestare la solennità della morte. Vi si alternano coro e voci soliste, l’orchestra fa largo uso di suoni gravi e profondi. Il testo, in latino, racconta: 1) Il giorno del giudizio del Signore sarà giorno di ira. Il tempo si dissolverà nelle fiamme, come annunciato da Davide e dalla Sibilla. Quanta paura ci sarà quando il Giudice giungerà e tutte le cose saranno esaminate con grande severità. 2) Le trombe diffonderanno un suono terribile. La morte e la natura rimarranno stupite quando gli uomini risorgeranno. Verrà portato il grande libro che segna ogni cosa. Dio Giudice si siederà e giudicherà. Nulla rimarrà impunito. Chi mi difenderà?. 3) Re, di potenza terribile, abbi pietà di me!. 4) Oh buon Gesù, che sei venuto sulla terra a salvare noi, redimi i miei peccati, preparami un posto in paradiso. 5) Ti prego supplice e prostrato, con cuore pentito. Prenditi cura del mio destino!. 6) Sarà un giorno di lacrime quando si risorgerà dalle fiamme! Perdona l’uomo, oh Signore, e donagli il riposo eterno!.
Il SANCTUS (Sanctus Dominus Deus. Pleni sunt coeli et terra gloria tua. Osanna in excelsis. Benedictus qui venit in nomine Domini. Osanna in excelsis) è il quarto brano della Messa ed è anche il più importante canto del Requiem di Mozart. Infatti il musicista decide di “uscire dagli schemi della musica sacra” dando a questo brano un differente timbro musicale. Il Sanctus dovrebbe essere gioioso ma Mozart, imprimendone le sue emozioni, dà vita ad un brano triste e profondo. Il coro e l’orchestra, in polifonia, ci trasmettono lo stato d’animo triste e rassegnato di Mozart, che sente la morte incombente. Ma dalla metà del brano il poi il ritmo diventa più dolce e caldo, quasi a voler rappresentare l’accettazione serena del musicista nei confronti della morte.
Giovanni Annichini, 3F

 

7 giugno 2012

Giovani artisti all'Opera!

Francesco Bruno e Giordano De Nitto, due impavidi alunni di 1 F della nostra Scuola, fanno parte del coro di voci bianche “All’Ottava”, diretto dalla prof.ssa Emanuela Aymone, che li ha condotti in una entusiasmante avventura in cui hanno avuto modo di confrontarsi con grandi artisti ed un grande pubblico: l’Opera Tosca di Giacomo Puccini, rappresentata al Teatro Petruzzelli di Bari (nella foto) dal 24 al 31 maggio 2012 per la regia di Michele Mirabella e sotto la direzione del maestro Alberto Veronesi. 
Della loro bella esperienza teatrale scrivono: "Noi dobbiamo entrare in scena nella seconda parte del I atto. Il nostro coro è diretto dalla prof.ssa Aymone, che è stata la prima ad avere avuto l’idea di farci vivere questa esperienza, in cui si possono conoscere molti nuovi mestieri, anche alcuni che all’apparenza sembrano niente, ma che sono molto importanti. C’erano gli operai che cambiavano la scenografia dei vari atti, quelli che si occupavano delle luci e degli effetti speciali e sonori: il cannone di Castel Sant’Angelo, le campane della cappella di Sant’Andrea della Valle, i fucili usati per la fucilazione di Mario Cavaradossi... Con emozione abbiamo partecipato a questa occasione importante, che ci farà diventare famosi per un bel po’. Ero molto eccitato alla prova generale e alla prima recita, e pensavo di sbagliare la nostra parte, invece è andato tutto bene!".
Giordano De Nitto, 1F

"Noi, coro di voci bianche, abbiamo interagito con il coro della Fondazione Petruzzelli (diretto dal maestro Franco Sebastiani) intonando il “Te Deum”. Ci siamo saputi muovere con naturalezza e spontaneità sul palcoscenico, seguendo le precise indicazioni del Maestro e del regista. L’esperienza è risultata incredibilmente emozionante ed il clima, anche dietro le quinte, è stato sempre allegro e gioviale, pur con la necessaria concentrazione che richiede un impegno così importante. La sera della “prima”, alla fine dell’Opera, abbiamo sfilato davanti al pubblico raccogliendo tanti applausi e consensi e la nostra professoressa Emanuela, che ci ha accompagnati sul palco per i saluti, era bellissima ed elegantissima.
Questa esperienza resterà per sempre nel cuore e nella memoria di noi, “giovani artisti”.
Francesco Bruno, 1F
 

26 maggio 2012

Pink Floyd: Dark side of the Moon

Guardo la luna e penso cosa sia, perché è stata fatta così strana e piena di mistero. Da poco sono andati sulla luna... e se non l’avessero esplorata tutta? se ne fosse sfuggita una parte, la più misteriosa? Guardo e penso, io e la luna. Sono avvolto da una magia che mi trasporta e mi fa volare. Immagino un deserto blu di sabbia che mi avvolge, persone di sabbia che giocano e gridano di felicità. La musica mi gira intorno e vola via, ispirando il cielo come per una magia senza fine. Oppure... il lato scuro è crudele, buio, cupo, dove desideri morire ma non muori mai. C’è tristezza, malinconia, dolore, gente ridotta in schiavitù. L’aria è gelida, tutto è tetro, la natura è come appassita.
Da qua giù vediamo la luna e ci sembra felice ma non sappiamo cosa nasconda né come sia fatta veramente...
Alessandro Patroni Griffi, 1G

Il Sole riscalda la Terra, la Luna la illumina quando è ricoperta dal buio. E’ la bellezza dello spazio!
Antonio Tricasi, 1F

La luna che si mostra luminosa ha un lato oscuro: quello che dà spazio ai nostri sogni e desideri, quello che, misterioso, si mostra solo ad alcuni pianeti, quello che nel buio ci fa volare con la fantasia. Anche se cupa, la luna ci illumina, facendo compagnia a stelle e pianeti. Forse anche lei ha dei desideri che prima o poi esaudirà. Lei può vedere tutto: i sogni che si trasformano in realtà, la vita che inizia e che finisce, il passato che noi abbiamo dimenticato ma che lei ricorda sempre come una stella lontana, perché ha vissuto dalla creazione dell’Universo e sempre vivrà.
Paola Colasanto, 1F

10 maggio 2012

Angoli di Poesia. Notturni di Chopin


La notte è magica
il cielo è sereno
le stelle e la luna illuminano il paesaggio
e lasciano il loro riflesso sull’acqua limpida.
La notte è tranquilla
il cielo è limpido
la luna e le stelle
fanno riscoprire un paesaggio
meraviglioso e incantato
che non abbiamo mai conosciuto.
La notte canta una dolce canzone
il cielo gioca con le ombre
le stelle, accompagnate dal pianoforte,
le fanno compagnia
nell’immenso cielo limpido.
Alessia Persia, 1F

Ero lì...
su un pontile immerso nel blu
di un mare dolce e incantato.
La luna si rispecchia nel mare
una barca naviga nella notte
i pesci dormono nel blu
di un mare profondo.
La luna e le stelle illuminano
i miei pensieri
immersi in questa notte.
E’ una notte déjà vu...
Sono sola con i miei pensieri.
Il mare dorme
ed io resto a pensare...
pensare... pensare...
Dolce notte!
Monica De Cillis, 1G



9 maggio 2012

Chopin: Notturni in musica...

E poi scende una notte quieta
che lascia solo la luce delle stelle
mentre ballano le lucciole.
Il pianoforte accompagna dolcemente
le onde del lago lì in montagna.
E’ un mondo fantastico...
ci sei tu e la musica
tra la luna, le stelle e quelle lucciole
sul lago magico...
Silvia Lorusso, 1F

Una notte musicale
nel cuore della notte.
Il mare abbraccia l’orizzonte
... paura.
La luna fa piovere argento.
Intorno, riflessi di acqua, di luce
magia della natura
attendendo un nuovo giorno...
... è musica.
Simone D’Ambra, 1F

Quando arriva la luna
il cielo si imbruna,
Nel silenzio della notte
il poeta compone.
Compone canzoni d’amore
che risvegliano la natura
in quella notte oscura.
Fabrizio Capriati, 1F

Il mare notturno trasporta pensieri tranquilli
che si disperdono nell’aria.
Sotto la luce della luna
le stelle cantano mille canzoni
e tutte insieme formano un ritmo gioioso.
C’è una stella ballerina...
Francesco Bruno, 1F


8 maggio 2012

Chopin, Notturni in sogno...

La notte è silenziosa,
rischiarata dal dolce
chiaror stellare
che illumina il mare
leggermente increspato
da un soffio di vento.
La tranquillità del momento
è come il racconto di una fiaba antica
tramandata da generazioni.
Giordano de Nitto, 1F

Splende la luna
nel cielo scuro.
Si riflette dorata
nel mare colorato.
Un albero sorge
ai piedi della spiaggia dorata
e illumina le conchiglie
con le sue foglie argentate.
Elsa Castellaneta, 1F

Quando il sole cala
vien la notte misteriosa e notturna.
La notte, quando appare,
fa addormentare tutte le cose...
e tutti son felici
perché si riposano e sognano.
Il mare si lascia andare
e si fa trasportare
da brevi soffi di vento.
Giorgio Lanzilotta, 1F

Sono in acqua…
la luna si rispecchia nel limpido mare
e illumina questa magica notte.
Le stelle in tutta la loro bellezza
splendono nel cielo.
Le guardo e mi accorgo
di quante meraviglie nasconda il mondo
ma ormai il sole sta per sorgere
e questa notte per terminare
e il mio sogno di sirena per finire.
Sara Miraglia, 1G


5 maggio 2012

Chopin: Notturni nella notte...

C’è solo il silenzio
che regna sulla notte
e che porta pioggia incessante.
Ormai niente ha più un inizio
ma ci sarà solo la fine
di un buio infinito.
Anche le stelle
dormono nel loro letto
dandosi la mano a vicenda
per portare luce nella paura.
Mariagrazia De Peppo, 1G

Ed ecco che nella notte
tutto scintilla e nulla risplende.
Qualcuno dorme
altri guardano le stelle
che nel cielo danzano
o forse, chissà, piangono.
Il faro illumina
la bianca vela...
qualcuno prega...
qualcuno spera...
qialcuno è sconfitto...
qualcuno festeggia una vittoria...
Questa è la vita!
Maria Teresa Santamato, 1G

La notte brilla, brilla...
La luna crea le stelle
e le stelle creano l’universo.
Il cielo è sereno
come tanti pesci che giocano.
Gianluca Laforgia, 1G

No life
Cupa è la notte, senza alcuna luce.
A parte
la soave brillantezza della luna e delle stelle.
Perfino il faro è spento
senza vita.
L’acqua è calma.
Sembra una distesa infinita di serenità.
Francesco De Fazio, 1G

4 maggio 2012

Chopin: Notturni, tra cielo e terra...

Il mare impetuoso
sbatte contro la sabbia.
La luna attira
con la sua bellezza
le stelle.
Alessandra Corniola, 1G

Il cielo stellato è come il mare:
le stelle ci nuotano danzando.
In questa notte
la fantasia non ha limiti...
si può sognare, volare, nuotare...
in fondo al mare sempre più blu.
Gaia Giammaria, 1G

Non si distingue
il mare frusciante
dal cielo stellato.
Solo la linea dei sentimenti
li divide.
Stella Chiapperino, 1G

Quando il cielo
si riempie di tristezza
il sole, fonte di gioia,
sparisce in un mondo perso
e gli uomini si trasformano
di colori cupi e scuri.
Stella Chiapperino, 1G

Un’onda si infrange sugli scogli...
non farà ritorno
perché tornando indietro
si perde tra le stelle
in mezzo al cielo.
Giovanni Solarino, 1G

Mi ricordo di quella volta
quando ho visto il mare incantato,
la gioia della mia bella,
il cielo con la luna sorridente,
il suo viso... e...
ho ripercorso la strada intrapresa.
Che bel momento...
Andres Torelli, 1G

3 maggio 2012

Chopin, è primavera?


Dall’ascolto di SILFIDI.

Questa musica è dolce e fantastica. Sembra quasi di viaggiare in un mondo che non c’è e che forse non ci sarà. Mi piacerebbe quasi entrare in questa melodia e vivere in tranquillità nel più profondo del silenzio e della serenità. I palloncini volano nell’aria e si sente odore di primavera e di fiori. Gli uccellini cinguettano e un’ape ronza fino a formare un cuore di colori e di allegria. Da dietro ad un cespuglio spunta un coniglietto dal musetto rosa. Tante note musicali svolazzano come uccellini nell’aria lasciando una soave e piacevole melodia. Le farfalle portano aria di festa e di estate, che arriva annunciata da una piccola fragolina nel cespuglio.
Rosa Anna Fiorenza, 1G
 
Una fatina farfalla, al suo passaggio, risveglia gli alberi e la natura dal sonno invernale. La musica è dolce, soave, e mi fa immaginare un ballo tra la natura. La dolce melodia mi suggerisce nuova vita tra gli alberi. L’orchestra riesce con tutti i suoi strumenti a creare un’atmosfera di felicità e rinascita, che rende la melodia piacevole.
Andres Torelli, 1G

3 aprile 2012

Tra Napoli e Vienna



Giovanni Paisiello, nato a Taranto nel 1740 e morto a Napoli nel 1816, era un famoso musicista del 1700 che si spostò a Napoli per diventare Maestro di Corte Reale. Insieme a Niccolò Piccinni, musicista barese suo contemporaneo, compose varie opere di musica comica come la cantata Il maestro e i suoi due scolari, che abbiamo ascoltato dal Collegium Musicum a Bari, sotto la direzione del maestro Rino Marrone. La Cantata ha per protagonista il talentuoso avvinazzato maestro Gasparo Bunizoga e le sue due allieve che hanno ormai disimparato a cantare. Solfeggiano e cantano insieme tra liti, rimproveri e stecche (musicali, naturalmente!). La musica è vivace, divertente, allegra, praticamente ... comica! Paisiello compose la Cantata a Vienna, tappa di ritorno dalla corte di S. Pietroburgo. A Vienna incontrò Mozart, il giovane musicista-prodigio, geniale compositore di Sinfonie, che conosceva già la musica di Paisiello dal tempo del suo lungo viaggio in Italia. Ci chiediamo: quanto Mozart apprese da Paisiello? la sua musica sarebbe stata così vivace e movimentata senza aver ascoltato le composizioni comiche del musicista di Taranto? Perfino le sue Sinfonie risultano divertenti, come la brillante Sinfonia K.201, esilarante nei suoi 4 tempi (Allegro, Andante, Minuetto, Allegro con spirito), scritta a soli 18 anni per un’orchestra di archi con 2 oboi e 2 corni. La musica doveva essere una grande passione nel 1700 e coloro che la ascoltavano rimanevano forse sbalorditi, stupiti dalla bravura dei compositori che trasmettevano gioia e allegria. Forse per questo nel 1700 la musica era così diffusa e amata.


Francesco De Fazio, 1 G


Davide Dentamaro, 1G

14 marzo 2012

Wagner contro Verdi

Wagner e Verdi: due grandi nomi, due grandi personaggi con idee totalmente differenti, due distinte concezioni sulle finalità che il teatro deve raggiungere e sul ruolo che la musica deve ricoprire. Indubbiamente due grandi geni di nature diverse.

Wagner era noto per la riforma del teatro: il Wort-ton-drama, “teatro totale” di poesia, musica ed azione scenica. Diversamente da altri compositori, tra i quali lo stesso Verdi, Wagner scriveva da sé libretti e sceneggiature per le sue opere. Era un romantico e viveva in pieno il romanticismo musicale. Ne è prova il Tristan und Isolde, dedicato a Matilde von Wesendonk.
Il suo pensiero: Musica è Arte pura.
La sua musica: espressione dell'”inesprimibile”, ciò che non possono esprimere le parole. Il periodo musicale è esteso, ogni nota tende a scorrere senza far mai avvertire la fine: un flusso sonoro continuo, che Wagner amava chiamare “melodia infinita”. Vi si alternano strumenti e temi, motivi musicali ricorrenti del discorso drammatico (Leitmotive), legati a personaggi, stati d’animo, pensieri, passioni. Servono a commentare gesti e situazioni là dove le parole non sono sufficienti.
La sua orchestra: grande per un pubblico colto e ristretto.
Verdi rientra tra i più gradi musicisti della storia della musica. I suoi melodrammi fanno parte del repertorio operistico dei teatri di tutto il mondo. Verdi partecipò attivamente alla vita politica del suo tempo, anche se alla fine emerse una certa disillusione nei confronti della nuova Italia unita, che non era all’altezza delle sue iniziali aspettative.
Verdi fu il simbolo della lotta per l’unità d’Italia. Fu infatti l’unico musicista disposto ad utilizzare le sue opere (Nabucco, Lombardi alla prima Crociata, Ernani) come propaganda politica. Dopo il 1848 anche le opere teatrali furono soggette a censura ma Verdi non si arrese e continuò a comporre opere “mascheratamente” politiche, come Trovatore.
Il suo pensiero: Patria e Libertà tramite Rivoluzione: chi muore per la Patria compie un gesto eroico. La Musica deve riflettere la Storia.
La sua musica: la struttura della melodia è semplice e spontanea, cellule ritmiche ripetute alla fine di ogni periodo e motivi conduttori rendono tutto molto orecchiabile. Musica, testo e “messaggi” semplici e chiari.
La sua orchestra: piccola per un pubblico grande!

Lorenza De Fazio, wagneriana, 3G
Monica Di Somma, verdiana, 3G

10 marzo 2012

Quando la musica racconta...

Verdi e Wagner sono due compositori completamente diversi, sia storicamente che esteticamente. Verdi ha cominciato la sua carriera a Milano. Non fu ammesso al Conservatorio perché “straniero” (veniva dal ducato di Parma!) ma aveva già deciso di scrivere musica. Scrisse due opere, una comica e una seria, senza successo, poi scrisse il Nabucco, su libretto di Solera: un trionfo con 40 repliche. Nelle opere di Verdi il protagonista muore sempre per la libertà. Questo perché Verdi voleva rappresentare i momenti difficili del suo tempo. Credeva infatti che la musica non doveva essere un’arte complessa ma chiara e realistica, e coinvolgere il popolo. Ciò non si può dire di Wagner. Amava la musica forse più di Verdi ma non condivideva le sue riflessioni. Wagner è cresciuto in teatro (suo padre era regista) ed ha inventato il WORT-TOM-DRAMA, una forma di teatro totale. Sosteneva che la musica doveva essere Arte universale, infinita e complessa. Le sue opere mettono in scena avvenimenti mitologici. Il tema è sempre la lotta tra il Bene e il Male. Ogni strumento rappresenta un avvenimento: il corno accompagna Sigfrido nel viaggio sul Reno, il corno inglese, che un vecchio viandante intona lento, annuncia la morte di Tristano e Isotta. La musica lenta, che sembra non finire mai, riesce a “raccontare”, come fosse la colonna sonora di un film molto fantasioso. Personalmente preferisco Wagner: la sua musica è fantastica e ben articolata, la musicalità è molto bella e favorisce tranquillità e serenità, al contrario di Verdi che mette ansia e tensione!.

(Nella foto: interno del teatro wagneriano di Bayreuth)


Sara Cifarelli, 3G

9 marzo 2012

Ideale di Patria

Verdi e Wagner: due nomi, due civiltà (latina e germanica), due distinte concezioni della finalità che il teatro può e deve raggiungere in un ideale d’arte. Verdi riteneva che la musica dovesse riflettere la realtà e i sentimenti umani. Wagner, invece, nato in un ambiente di grandi tradizioni artistiche e culturali, si ispira nella musica ai miti medievali del suo paese. Malgrado queste differenze, entrambi occupano posizioni di rilievo nella storia musicale mondiale. Verdi, vissuto in un periodo di grandi tensioni politiche, rappresentò con le sue opere l’anelito degli italiani progressisti per la libertà e l’indipendenza dell’Italia. Infatti il Nabucco diventò il simbolo delle aspirazioni dei giovani italiani e tuttora il coro del Nabucco è estremamente popolare e amato dagli uomini, non solo per la melodia, ma anche per il significato che rappresenta. Il Trovatore, ricco di sentimenti umani, è il simbolo della lotta politica italiana di quel tempo: Manrico, il patriota, esprime i sentimenti che la zingara suscita in lui, tanto da sacrificarsi per lei (l’Italia). Il conte di Luna, che parteggia per gli austriaci, è un personaggio meschino ed egoista e provoca la morte di suo fratello. Il mondo di Wagner è molto lontano dalla dolorosa realtà umana di Verdi: infatti il suo è un mondo grandioso di regni sotterranei, tesori nascosti, nani, giganti, fanciulle guerriere e spade invincibili, cioè un mondo mitico di pura fantasia; tuttavia come Verdi, riuscì a interpretare l’aspirazione germanica ad una patria ideale, con sinfonie profonde e toccanti.



Giorgia Di Molfetta, 3 G

4 marzo 2012

Schiaccianoci in poesia


Durante un banchetto natalizio
un pupazzetto di pizzo
fa sognare una bambina
di nome Martina.
Lo zucchero diventa neve
e ballando si posa sulle mele.
Il cioccolato
leggiadro e caramellato
si innalza.
E Martina danza.
I chicchi prendon vita
e il caffè ballando
invita Martina a cantar con loro
un brano intitolato: “I chicchi d’oro”.
Si son fatte già le cinque
e Martina, come me,
beve un the con biscottini
buoni e carini
come piccoli pulcini.
I dolci in quantità
volan dal tavolo con velocità
allegri e salterini
come bravi ballerini.
Invadono la casa
sette marionette
con scarpe strette strette
simpatiche e divertenti
come piccoli serpenti.
E’ arrivato il gran finale.
Martina si risveglia...
...è Natale!

Luca Chionna, I F