13 dicembre 2010

Intervista a Niccolò PICCINNI


Giornalista: Caro signor Piccinni, lei è di Bari, vero?
Piccinni: Perché, è un problema? Ah, ho capito! Se vuole le faccio assaggiare una tiella di patate, riso e cozze, cucinata appositamente da me, che ne dice? o preferisce le rape stufate?
G: preferisco ... vivere! Cioè, per me sarebbe un onore ma sa com’è, noi giornalisti ... la dieta ...
P: comunque sì, sono di Bari, vivo nel Borgo antico, in una deliziosa casetta. Se vuole, posso ospitarla. Sa, sono molto ospitale!
G: grazie, signor Piccinni, ma mi interessa sapere di suo padre ...
P: mio padre? ah sì, Onofrio, grand’uomo, gran padre, grande organista nella Basilica di San Nicola!
G: e suo zio?
P: mio zio Gaetano? ah sì, grand’uomo, gran zio, grande compositore di musica!
G: quindi tutto ciò che sa ...
P: eh sì, me lo hanno insegnato loro!
G: e a 14 anni è stato spedito a Napoli, vero?
P: già. Mio zio e mio padre hanno festeggiato per tre mesi!
In quella splendida città il Re aveva fatto costruire un bel Teatro e mi invitò a suonare per lui: musiche semplici ma raffinate. Vista la mia bravura, ne dovevo comporre parecchia di musica! Mi aiutò Carlo Goldoni, o meglio lui scriveva l’opera teatrale e io la musicavo. Ho lasciato Napoli e sono andato a Roma, poi sono tornato a Napoli, ci ho vissuto ancora per un paio d’anni e sono ripartito alla volta di Parigi. Uffa! mi ha fatto venire il fiatone!
G: io? è lei che parla come una furia! Comunque so che a Parigi c’era un tipo bisbetico, sa ... quello che il nome sembra un lavandino che perde...
P: chi? Gluck? Nooo, quello è bravo a comporre musica, ma è tutto strano! Magari i genitori lo hanno chiamato così perché quando è nato pioveva, la pioggia faceva gluck gluck e ha suggerito il nome! chissà!
G: avventure particolari?
P: Parigi 1789: una vera ... Rivoluzione!!! Mi trovavo a Versailles e la gente infuriata ci ha fatti tutti prigionieri. Io sono fuggito via perché mi sono finto rivoluzionario ma il Re di Napoli mi ha cacciato: “Io i rivoluzionari a casa mia non ce li voglio!”. Ma che soggetto quel re!
G: Opere famose?
P: sì: la Cecchina. Cecchina è una buona figliola, carina, un po’ imbranata, e vorrebbe sposare il suo padrone, il ricco marchese (ah, questi nobili! più sono ricchi più sono strambi!). La “deliziosa” sorella marchesa li minaccia ma fortunatamente i due si sposeranno lo stesso poiché alla fine si scoprirà che Cecchina è in realtà ancora più nobile del marito.
G: beh, io la ringrazio tanto per questa intervista e ...
P: ma come, va già via? e la teglia di patate riso e cozze?!
G: guardi, devo correre: ho lasciato la carrozza in doppia fila con le quattro frecce accese! potrebbero arrivare i vigili e multarmi...
P: quattro frecce?
G: sa, quando il cavallo fa PIO PIO.
P: bene, allora gliela metto da parte per un’altra volta! Arrivederla!
Grazia Germano, 3G


Nelle foto: la statua di Niccolò Piccinni ed il Teatro Piccinni a Bari.