22 aprile 2009

Oh mia Patria, sì bella e perduta!

di Saverio Albergo, del Giornale borbonico di Napoli.

Milano, 1852. Sono al teatro Alla Scala per la replica del Nabucco di Giuseppe Verdi.
Mi guardo intorno. Grande commozione: il teatro è pieno, tutti aspettano l’inizio dell’Opera, canto di Patria e di Libertà, in questa povera terra d’Italia, così tristemente divisa.
I giovani studenti, lassù nel loggione, sono pronti a lanciare i volantini tricolore con la scritta W VERDI (W Vittorio Emanuele Re D’Italia).
Con me nel palco un gruppo di distinti signori: Bartolomeo Merelli, impresario del teatro, il conte Camillo Benso (il Cavour), ed il Maestro Verdi.
Prende la parola Merelli: "Cerco di fare del mio meglio, contro tutto e contro tutti, tribunale austriaco della Censura compreso, per mettere il mio Teatro al servizio degli ideali liberali e rivoluzionari. Per la verità il maestro Verdi, con le sue Opere, mi aiuta in questa difficile impresa politica".
Il Cavour approva, sorride e promette il suo aiuto.
Cavour: "dispongo di un ottimo contingente militare: uomini scelti e preparati, guidati dal Garibaldi, un giovane coraggioso, che ha già affrontato diverse rivoluzioni. Non è con noi oggi perché ama la guerra, non la musica! Non riesce però ancora a dimenticare le fucilate della battaglia di Custoza. Del vostro grande sipario rosso farebbe giubbe per i suoi soldati! "
Il grande sipario rosso si apre. Un coro canta…
Va’ pensiero sull’ali dorate…
Del Giordano le rive saluta…
Oh mia Patria, sì bella e perduta…

Sono gli Ebrei, schiavi in Babilonia, che ricordano la loro terra.
Poi il silenzio.
Una lacrima solca il viso del maestro Verdi. Piange.
Ha ascoltato il suo Nabucco tante volte, eppure si commuove ancora!
Penso anch’io all’indipendenza, all'unità d'Italia, al mio Regno delle "due" Sicilie.
Forse presto saremo pronti anche noi!
Saverio Albergo, 3G
(nella foto: Verdi e Garibaldi)

19 aprile 2009

A teatro, come il Re!

Nella foto: il palco reale del Teatro Piccinni di Bari, inaugurato nel lontano 1854.
La sera del 6 febbraio 2009 noi eravamo proprio là (in 12 con la prof.) per il concerto della nostra Orchestra Sinfonica della Provincia, diretta dal maestro Carlo Frajese che, nel corso della sua carriera, ha diretto molte delle più celebri Orchestre del mondo (Santa Cecilia, RAI, Scala di Milano, San Carlo di Napoli, Kiev).
In programma: l’Ouverture Fantasia da Giulietta e Romeo di Cajkovskij e la Sinfonia Dal nuovo mondo di Dvorak.
Un’orchestra grandissima, quasi 80 elementi! Un’esperienza indimenticabile!
Dal palco reale abbiamo potuto osservare con accuratezza tutti i minimi dettagli del teatro e degli strumenti presenti sul palcoscenico in quel momento.
La musica è stata travolgente: temi brillanti, allegria e tanto ritmo nella Sinfonia Dal nuovo mondo, atmosfera di sogno e tanta passione in Giulietta e Romeo. Un MONDO di MUSICA!
Il direttore conduceva non solo l’orchestra e la musica, ma anche… le nostre emozioni.
Federica Rolli 2G

17 aprile 2009

Musica in versi: i Notturni di Chopin


Mare. Notte. Ascolta. Un pianoforte. Le dolci melodie dei Notturni di Chopin.
E siamo poeti!

Il mondo dolcemente si addormenta in una dolce melodia.
Le acque sono appena increspate.
In lontananza si intravede la fioca luce di un fuoco.
Tutto è quiete in questa magica notte
che sembra infinita.
Maria Antonietta Cafaro, 1G
(nella foto: il suo disegno)

Un sentiero si perde nel mare.
Vi si schianterà un’onda leggera
che non tornerà mai più
mentre la nebbia nasconde
la luna e le stelle.
Claudio Di Dio, 1G

Nel silenzio della notte….
una città sospesa su un mare incantato…
solo le stelle, intorno,
portano un po’ di speranza.
Alessandro Somma, 1G

La spiaggia è abbandonata
la luna si addormenta con le stelle.
Il mare, privo di forze, si fa trascinare da un soffio leggero
in questa notte che non avrà mai fine.
Pierluigi Abrescia,1G

Musica molto dolce …
ispira pensieri antichi
come una fiaba fantastica
in una spiaggia deserta
tra il fragore del vento,
la luce fioca della luna
e il lento ondeggiare del mare.
E vien voglia di danzare…
Luca Alfonso,1G





4 aprile 2009

Teatro Petruzzelli. Sapevate che...?

Il 4 ottobre 1854 si inaugurava a Bari il Teatro Piccinni, elegante, decoratissimo ma troppo piccolo per le aspettative della città. Così, per iniziativa dei fratelli Petruzzelli, del cognato Messeni e dei cittadini baresi, il 14 febbraio 1903 Bari inaugurava il Teatro Petruzzelli, grande, elegante, con una meravigliosa acustica ed un ampio palcoscenico.
La facciata del teatro, larga quasi 20 metri, presenta tre balconi e tre nicchie con i busti di Giuseppe Verdi, Gioacchino Rossini e Vincenzo Bellini, i tre grandi musicisti italiani d’Opera dell’800. Sopra, figurine allegoriche, un frontone curvilineo con la scritta Teatro Petruzzelli e Apollo che corona la Musica tra due grandi grifi alati che sembrano sorvegliare il tutto.

Il 27 ottobre 1991 un brutto incendio distruggeva il teatro. Oggi è stato ricostruito ma … cosa manca? Nel foyer siamo ancora accolti dalle statue di altri musicisti pugliesi: Giovanni Paisiello (di Taranto), Saverio Mercadante (di Altamura), Nicola De Giosa e Niccolò Piccinni (di Bari).

Ma quando entriamo in platea…dobbiamo lavorare un po’ di fantasia!
La grande cupola era tutta dipinta ad olio e rappresentava quattro scene di spettacoli di antichissima tradizione: Il carro di Tespi (inventore della tragedia), la Corsa romana, il Torneo medievale e la Corrida, divise tra loro da rami di palmizi (all’epoca molto di moda!)

Lo stesso pittore, il barese Raffaele Armenise, aveva dipinto ad olio anche il grande Sipario storico per ricordare un importante, antico evento cittadino: lo sbarco, nella Bari medievale, del doge veneziano Orseolo II che, nel 1002, con le sue navi aveva sconfitto i Saraceni.

Il tutto era poi arricchito dalle dorature di Emanuele Bonante, il fratello del mio trisnonno!
Alessio Bonante 3F

1 aprile 2009

Le nostre emozioni ... in versi

Ascoltando i quattro movimenti dell’ouverture del Guglielmo Tell di Gioachino Rossini, abbiamo deciso di lasciar liberi i nostri pensieri. Abbiamo permesso loro di intraprendere le strade più diverse e poi, guidati dalle emozioni che le note hanno suscitato in noi, abbiamo deciso di tradurre in parole quello che il cuore ci dettava!Vogliamo condividere con tutti voi i nostri semplici versi e tutto ciò che spesso non è facile dire!!!!

Primo movimento: Andante
MALINCONIA
In un attimo il silenzio…
Tutto nuoce in questo spazio!
L’oscurità e l’ombra…
Come un vecchio cimitero,
tetro come le nuvole cariche di pioggia.
Ma in un momento
un raggio di speranza
attraversa il buio come una danza
di angeli venuti dal cielo
per distruggere la malinconia!
La speranza dura solo un istante,
la luce si allontana e man mano si dissolve,
ma nell’aria un’impronta ha lasciato.
Davide Barba 3 B

Secondo movimento: Allegro
PENSIERI
Tutto è in movimento…
L’ansia e la frenesia sono qui!
La pioggia batte sui vetri
e dopo un rumore che squarcia il cielo,
tutto si calma:
Ecco, finalmente sboccia
in tutta la sua bellezza,
in tutto il suo splendore…
…il primo fiore!
Paolo Cuomo 3E

Terzo movimento: Pastorale
EMOZIONI
Ciao bocciolo di rosa,
creatura incantevole,
creata per essere ammirata,
e capisco perché se ti vedo esisto…
La tua bellezza mi abbaglia,
il tuo fascino mi trasporta in un mondo fantastico.
Tu stupenda creatura…
Essere perfetto…
Incantevole…
Sublime…
Giorgio Lorusso 3 B

Quarto movimento: Allegro Vivace
VITA E COLORI
Ho una scatola di colori
per esprimere le mie emozioni.
Ho l’arancione per la mia voglia di vivere,
il verde per la speranza,
il blu per i miei sogni,
il rosa per le mie amicizie.
Mi sono seduta e seguendo le note,
ho disegnato la mia vita!
Nevi Pekmezi 3 E