13 – 15 aprile 2010: gita scolastica ai luoghi verdiani. Tanto divertimento e tante curiosità.
Busseto: la strada che portava alla casa del grande Giuseppe Verdi era lastricata con ciottoli, rumorosi se calpestati: una prima forma di “antifurto”; la casa, invece, era circondata da sabbia (silenziosa al calpestio) per facilitare la concentrazione del musicista durante la scrittura delle sue opere.
Il Teatro Verdi (nella foto), intitolato al musicista, è una piccola bomboniera, decorata in modo sfarzoso; “bomboniera” ci fa capire le sue ridotte dimensioni (la capienza massima è di circa 300 persone quando non c’è l’orchestra, perché in quel caso vengono eliminate le prime tre file, riducendo ulteriormente il numero degli spettatori).
E pensare che Verdi non ci mise mai piede! anzi, fu categoricamente contrario alla sua costruzione perché pensava che le spese investite non sarebbero mai state rimborsate alla città, proprio a causa della minima capienza del teatro. I palchi sono numerati anche all’esterno per evitare che la gente indicasse o gesticolasse durante gli spettacoli: una facilitazione, diciamo così, per le signore pettegole che amavano farsi i fatti altrui!
Più affascinante è il Teatro Farnese di Parma, un edificio ormai interamente ricostruito dopo i bombardamenti della II Guerra Mondiale (nella foto).
E’ tutto in legno, eccezion fatta per le due statue situate alla destra ed alla sinistra del palcoscenico, rappresentanti due generali a cavallo: Ranuccio I, duca di Parma e Piacenza, e principale artefice della costruzione del teatro (a sinistra) e suo padre (a destra). Non è più in uso come teatro ma rimane un vero e proprio monumento al potere dell’antica e nobile famiglia Farnese.
Antonio Bertolino
Giovanni Battista Bronzini
Federico Colasanto
Bianca Montefinese
Francesco Petrocelli