10 marzo 2012

Quando la musica racconta...

Verdi e Wagner sono due compositori completamente diversi, sia storicamente che esteticamente. Verdi ha cominciato la sua carriera a Milano. Non fu ammesso al Conservatorio perché “straniero” (veniva dal ducato di Parma!) ma aveva già deciso di scrivere musica. Scrisse due opere, una comica e una seria, senza successo, poi scrisse il Nabucco, su libretto di Solera: un trionfo con 40 repliche. Nelle opere di Verdi il protagonista muore sempre per la libertà. Questo perché Verdi voleva rappresentare i momenti difficili del suo tempo. Credeva infatti che la musica non doveva essere un’arte complessa ma chiara e realistica, e coinvolgere il popolo. Ciò non si può dire di Wagner. Amava la musica forse più di Verdi ma non condivideva le sue riflessioni. Wagner è cresciuto in teatro (suo padre era regista) ed ha inventato il WORT-TOM-DRAMA, una forma di teatro totale. Sosteneva che la musica doveva essere Arte universale, infinita e complessa. Le sue opere mettono in scena avvenimenti mitologici. Il tema è sempre la lotta tra il Bene e il Male. Ogni strumento rappresenta un avvenimento: il corno accompagna Sigfrido nel viaggio sul Reno, il corno inglese, che un vecchio viandante intona lento, annuncia la morte di Tristano e Isotta. La musica lenta, che sembra non finire mai, riesce a “raccontare”, come fosse la colonna sonora di un film molto fantasioso. Personalmente preferisco Wagner: la sua musica è fantastica e ben articolata, la musicalità è molto bella e favorisce tranquillità e serenità, al contrario di Verdi che mette ansia e tensione!.

(Nella foto: interno del teatro wagneriano di Bayreuth)


Sara Cifarelli, 3G