In
diverse discipline scolastiche ho potuto trattare l’argomento del Romanticismo,
ma credo che aver avuto la possibilità di farne un “quadro generale” sia stata
una strategia efficace per farmi comprendere la fondamentale influenza che tale
movimento culturale ha avuto sul pensiero umano.
Gli
uomini hanno iniziato ad aprire gli occhi, a dare finalmente importanza alla
storia, a lottare per poter affermare i propri ideali. Questo, infatti, è il
vero cammino che ognuno di noi dovrebbe affrontare per poter arrivare in alto, per
sentirsi al centro dell’Universo. Ho capito che ogni artista è riuscito ad
esprimersi tramite la rappresentazione di paesaggi capaci di far intuire il
tormentato travaglio interiore dell’essere umano. Gli artisti, i pittori, sono
riusciti a raffigurare le vicende storiche che segnarono il Romanticismo,
conservandone gli ideali, i valori che si volevano affermare e proclamare.
Ho
conosciuto poeti, tanto coraggiosi quanto tormentati, che hanno trovato
“rifugio” nella loro opera. Scontento del mondo che lo circonda, il poeta
romantico cerca consolazione nel sogno e nelle fantasie, si sente eroicamente
solo ed infelice. Tuttavia, dalle poesie che ho avuto modo di trattare, ho
notato che egli non si lascia mai travolgere del tutto dalla tristezza e dalla disperazione,
poiché capace di rendere universale il proprio dolore e di divenire portatore
di forti sentimenti e di grandi ideali collettivi.
Ho
approfondito anche la musica che ha caratterizzato questo movimento culturale,
trovandola unica, capace di farci percepire l’animo del musicista e, di
conseguenza, di farci provare sensazioni particolari, indescrivibili, perché,
così come tutti gli artisti e i poeti di questo periodo, i musicisti romantici
sono riusciti a mantenere vive le proprie emozioni, rendendole attuali.
Gaia
Pascali, 3F
Penso
che, seppur i poeti si innamorino delle parole, i pittori dei colori e i
musicisti della musica, essi abbiano molte somiglianze e punti in comune.
Nella
musica violenta e impulsiva, ma talvolta triste e colma di rassegnazione di
Beethoven, io vedo il pittore Friedrich, con il suo modo di dipingere paesaggi
e situazioni estreme, con l’immaginazione di cosa c’è “al di là” di quanto ci è
permesso vedere. Vedo gli stessi sentimenti altalenanti della rabbia, espressa
con i toni scuri delle montagne o con violenti timbri sonori, e della pace,
costituita da morbidi colori e da delicati “tocchi” sulle corde degli
strumenti. Percepisco un filo invisibile che li lega, proprio come quello che
lega il famoso musicista romantico a uno dei maggiori esponenti della lirica: Ugo
Foscolo. Foscolo
infatti, proprio come Beethoven, esprime in modo particolare i suoi sentimenti,
nascosti nella semplicità della vita quotidiana, liberi quando ha in mano carta
e penna. Artisti che hanno un modo molto diverso di scrivere, comporre e agire rispetto
a Chopin e Leopardi, che sembrano avere quasi la stessa anima. Chopin si approccia tanto delicatamente alla musica quanto Leopardi alla poesia; sono tanto
raffinati e ti parlano dolcemente, quasi cantandoti una melodia. Penso non ci sia
modo più bello per conquistare una persona.
Sara
Stornelli 3F