2 dicembre 2013

Quadri di un'esposizione di Musorgskij - Ravel

I Quadri di un’esposizione furono scritti per pianoforte dal compositore russo Modest Petrovic Musorgsij nel 1874 per ricordare i quadri dell’amico pittore Viktor Hartmann e orchestrati nel 1922 dal francese Maurice Ravel con il titolo Tableaux d’une exposition. E’ una siute di dieci quadri, piccoli capolavori di “musica a programma”.
Gnomo: la musica crea un’atmosfera di tensione e inquietudine immedesimando l’ascoltatore in un bosco fitto e tenebroso, dove un misterioso gnomo cerca di fuggire e nascondersi da una forza ignota. Bello, soprattutto, il modo in cui i colori orchestrali creano il paesaggio, dando una sensazione di paura e mistero.
Il vecchio castello: la musica riesce, in modo a dir poco eccellente, a cogliere “l’immagine” di un vecchio castello diroccato, immedesimando l’ascoltatore in un luogo cupo e misterioso, forse metafora di morte, trasmettendo sensazioni di pathos e terrore. Tuileries “descrive” i giardini della città di Parigi. Grazie alla vivace armonia, la musica trasmette l’allegria presente nei giardini, dove la pace e il gioco regnano sovrani.
Bydlo: questo eccezionale brano riesce perfettamente a “raffigurare” un vecchio carro in movimento, trasmettendo una sensazione di tristezza e fatica. Eccellente l’abilità con cui i musicisti hanno “raccontato” la scena, rendendola un vero e proprio capolavoro.
Balletto dei pulcini descrive l’immagine utilizzando suoni acuti nell’idea di tanti pulcini che ballano insieme e spensierati.
Samuel Goldenberg e Schmuyle: in questo brano si alternano note forti con note acute, creando un piacevole contrasto di suoni che rende perfettamente l’idea di due persone completamente diverse fra loro sia per situazione economica che per estrazione sociale. Originale l’alternarsi della musica e dei suoni.
Il mercato di Limoges: la musica descrive in maniera accurata e dettagliata il centro economico delle città di allora: il mercato. Eccellente, direi, il modo in cui la musica crea una sensazione di caos e disordine in un contrasto davvero particolare di suoni.
Catacombe riesce ad immedesimare l’ascoltatore in un luogo tetro e misterioso, creando una sensazione di “suspance” dove il silenzio, metafora della morte, regna sovrano. La musica riesce a riprodurre benissimo un luogo così difficile e oscuro, ma al tempo stesso trasmette una sensazione di speranza.
Baba Yaga: la musica crea una vera e propria “antitesi” descrivendo un personaggio cupo, acido e misterioso come la strega Baba Yaga, con note sgraziate ma al tempo stesso ironiche. Bellissima la descrizione delle movenze e degli imprevisti a cui va incontro l’indomita strega ma soprattutto impressionante l’effetto di tensione che la musica riesce a riprodurre.
La grande porta di Kiev: nel gran finale la “Grande Madre Russia” festeggia la vittoria su Napoleone con suoni molto suggestivi. Questo colossale brano mette in evidenza il coraggio dei russi ma anche la loro Fede. Eccellente il modo in cui la musica crea diversi contrasti sonori.
Mario Infantino, 1F