20 marzo 2016

... ascoltando Chopin...



La spada di Gino
In un mondo  incantato c’era uno gnomo giallo di nome Gino.
Un giorno trovò una spada magica che poteva suonare come un’orchestra. Così decise di partire per sconfiggere la strega che viveva oltre le terre dei Lego.
Lungo il suo cammino incontrò un robot di nome Megatron, con cui si alleò per sconfiggere la strega maligna. Entrando nella sua fortezza la trovarono intenta a restaurare la sua scopa, ma appena li vide fuggì in fretta attorniata da note basse. Ma Gino, usando la spada magica, riuscì ad intrappolare la strega.
Da quel giorno non avrebbe più infastidito gli abitanti delle terre dei Lego con le sue note basse e stonate. Tutti avrebbero sentito solo le dolci note della spada magica di Gino.
Giuseppe Gargano, 1F




 
SILFIDI E BISCOTTI DI MARZAPANE

E’ iniziata la primavera: le Silfidi danzano allegre e cantano con tutto il fiato che hanno in gola; iniziano a sbocciare i primi fiorellini e le creaturine raccolgono il miele. L’atmosfera è festosa e sembra che nulla possa andare storto: compaiono arcobaleni ovunque nel cielo azzurro e le Silfidi si divertono a saltare sulle morbide nuvole come zucchero filato. Ovviamente non mancano le prelibatezze preparate dalla Silfide più anziana, Nonna Fatima: come tutte le nonne, cucina tanto buon cibo e la sua passione più grande è preparare biscotti e cioccolata calda alle nipotine quando vuole farle contente. Alla festa accorrono anche gli unicorni arcobaleno: ogni anno, quando inizia la bella stagione, gli unicorni portano dei doni ai bambini. Regalano tanti cuccioli di pandacorni tenerissimi: le Silfidi farebbero di tutto pur di averne uno…
Dopo la festa giunge il momento di andare a trovare un albero davvero speciale, il Grande Albero. Potrebbe sembrare un albero come tutti gli altri, ma in realtà ha un grande potere: sparge, infatti, polvere fatata sulle belle Silfidi ogniqualvolta cambia la stagione. Purtroppo, non appena le creaturine giungono sul prato, ricevono una sgradevole sorpresa. Il Grande Albero è scomparso! Per le fatine è una tragedia perché, senza la polvere magica, non possono più fare alcun incantesimo. Possono ipotizzare solo una cosa: l’albero è stato rubato! Ma chi può essere stato così crudele da rubare una cosa per loro tanto importante? Si interrogano a lungo ma non riescono ad individuare proprio nessuno. Decidono, dunque, di rivolgersi al Vecchio Saggio perché lui sa sempre ogni cosa. Egli rivela che l’amato albero è stato portato via dai Biscotti di Marzapane, da sempre rivali delle Silfidi.
Corrono e volano subito alla ricerca di quei furbetti, sperando di trovare un accordo. I Biscotti ammettono di aver preso l’albero, ma che non hanno alcuna intenzione di restituirlo. C’è un buon motivo, o, almeno, buono per loro: muoiono dall’invidia! Spiegano che sono stanchi di non essere amati e desiderati come le dolci Silfidi: vorrebbero anche loro far felici gli abitanti del bosco.
Le fatine propongono di condividere i poteri affinché anche i Biscotti possano far magie ed essere cercati. Quest’accordo riappacifica tutti. L’albero viene rimesso al suo posto, al centro del prato e Silfidi e Biscotti diventano ottimi amici. Insieme festeggiano l’arrivo della primavera e tutti insieme gustano le prelibatezze di Nonna Fatima.
Gaia Pascali, 1F


FINCS E LE SUE AMICHE FATINE
C’era una volta, in una terra lontana, un piccolo hobbit di nome Fincs.
Fincs amava passeggiare assieme alle fate, piccole e svolazzanti creature del bosco; camminava e poi camminava, e con loro giocherellava.
Purtroppo, in una giornata di primavera, nonostante le avesse a lungo chiamate, non riuscì più a trovare le piccole amiche dalle ali luccicanti.
Mentre passeggiava vicino al lago, con le braccia penzolanti e le guancette bagnate di lacrime, si accorse che l’acqua vibrava e che sul suo fondo si andava espandendo un leggero luccichio… Saltò fuori dall’acqua Giada, fata dell’acqua e piccola regina, che lo abbracciò forte e lo fece girare e girare, perché era troppo felice di aver ritrovato il suo amico. Gli donò una bella conchiglia con cui avrebbe sempre potuto chiamare le fate.
Fincs, allegro e saltellante, tornò a casa e decise di invitare le care fatine per festeggiare la loro amicizia, che pensava sarebbe durata per sempre; le creature svolazzanti, in cambio,  gli donarono l’immortalità, affinché potessero stare insieme per sempre nei boschi della Scozia Incantata, della cui esistenza nessuno era a conoscenza.  
Cecilia De Benedictis, 1F