26 marzo 2016

La formula della felicità. Racconto sulla musica di Chopin



C’era una volta un bosco incantato dove tutto prendeva vita e perfino la roccia brillava alla luce del sole e risplendeva a quella della luna. Un piccolo gnomo saltellava e giocava allegramente tra alberi, cespugli, torrenti e laghetti. Corri di qua, corri di là, si fece buio e il piccolo gnomo realizzò di essersi perso e di non aver nessuno che potesse aiutarlo a ritrovare il sentiero di casa. Impaurito e sconsolato, si raggomitolò sul ramo di un albero e si addormentò. Dopo qualche ora fu svegliato di soprassalto da un suono acuto. Che cos’era? Era il cinguettio di un uccellino dalle ali d’oro che, dopo aver depositato sulle sue mani una piccola pergamena, volò via. La pergamena conteneva segni e simboli in quantità e aveva tutta l’aria di essere una mappa. Purtroppo era incomprensibile! Lo gnomo era spacciato. Anche quel dono inaspettato si era rivelato inutile. Triste e malconcio scoppiò in un pianto incessante. D’un tratto, però, fu attirato da un brusio proveniente da un cespuglio poco lontano. Era il brontolio di un folletto perennemente infelice. Lo gnomo gli si avvicinò e gli chiese: “Sai decifrare questa pergamena”? “Certo” rispose il folletto. “E’ scritta nella mia lingua. Posso leggerla dall’inizio alla fine!” Lo gnomo singhiozzante gli implorò di farlo ma il folletto rispose: “La leggerò ad una condizione. Che tu mi faccia tornare a sorridere”. Lo gnomo allora provò a divertirlo in ogni modo: ballando, facendo smorfie, raccontando ridicole storielle e barzellette di ogni tipo. Il folletto, però, rimaneva impassibile. Niente da fare. Il tempo passava e i due continuavano a stare insieme. L’uno in silenzio e l’altro facendo il buffone. Volete sapere come andò a finire? Il folletto capì che uno dei motivi di felicità è l’amicizia. Lo gnomo tornò a casa e vissero tutti felici e contenti.
Stefano Racanelli 1D