C’era
una volta una fanciulla di nome Ella che si addormentò e, una volta sveglia, si
ritrovò in un bosco incantato: il bosco delle fate. Era un luogo dove tutto era
bello. Gli alberi erano viola, rosa e arancioni, l’acqua del lago era limpida e
cristallina e i fiori, profumati come non mai, lasciavano una polverina rosea
in tutto il bosco.
In
questo ambiente magico c’erano le Silfidi, le fate del bosco. Erano graziose
creature, piccole e gentili che invitarono Ella a danzare con loro a ritmo di
una dolce melodia.
La
fanciulla amava molto danzare e, come le fatine, si dimostrò una gran
ballerina.
Mentre
ballava, Ella si accorse della presenza di un ragazzo che si innamorò di lei a
prima vista e che la invitò a danzare. Ballarono
felicemente insieme tutta la sera. Ad un tratto, la ragazza inciampò e cadde
nel lago ritrovandosi circondata da numerosi pesci e da dolci e bellissime
sirene che, cantandole una soave canzone, la riportarono a galla.
Il
ragazzo, che era molto preoccupato ma non abbastanza coraggioso da tuffarsi nel
lago e cercare Ella, fu felicissimo di vedere la fanciulla sana e salva e, per
ringraziare le sirene, donò ad ognuna di loro un fiore acquatico, da tenere fra
i loro lunghi capelli.
Il
giovane si accorse però che Ella non apriva gli occhi già da molto tempo.
Quando finalmente li riaprì, la fanciulla, non
si ritrovò più nel bosco incantato ma sdraiata sul suo soffice letto. Ella si
rese conto che tutto ciò che aveva vissuto era solo un sogno e che il ragazzo e
il bosco erano frutto della sua immaginazione che l’aveva spinta a sognare
quello che realmente desiderava, ovvero, un luogo magico dove tutto è possibile
e dove i sogni diventano realtà.
Annamaria
de Marco 1D