La nostra Scuola possiede, in gran segreto, un prezioso marchingegno: una macchina del tempo, antica, piuttosto inquietante, arrugginita, ma che funziona ancora benissimo. Basta cliccare sul "datometro" luogo e data e … via! si va e si torna! (pare che le proff. di storia la usino per andare a spiare, di tanto in tanto, qualche antico campo di battaglia per poi riferirci i particolari …. un vero aggiornamento!). Natalino, il simpatico collaboratore scolastico che tiene le chiavi delle "segrete", ci permette di utilizzarla per mandare indietro nel tempo qualche nostro inviato “molto speciale”.
Al lavoro, dunque! Chi è il primo giornalista? La dolce Rita Albergo di 3F? O.K. Destinazione? PRAGA, 1787.
Già, la prima rappresentazione del DON GIOVANNI di Mozart. Ciao, Rita, buon viaggio! Scrivici presto il tuo articolo! ….
Praga, Teatro Nazionale, 29 ottobre 1787
DON GIOVANNI
Ancora un grande successo per il giovane Mozart
Applausi anche per il baritono italiano Bassi
di Rita Albergo (3F)
Ancora un altro grande successo per il giovane Mozart. Questa volta ha deciso di comporre musica per un’Opera comica: Don Giovanni. Salisburghese, compone già dall’età di otto anni ed ha viaggiato per tutta l’Europa dando concerti di ogni tipo insieme al padre Leopold, il noto violinista. E’ stato anche maestro di corte. Nei suoi viaggi in Italia ha conosciuto il pianoforte, il teatro e la musica italiana. Ora vive a Vienna, dove è musicista “di genio”: ha trasformato la piccola orchestra da camera in orchestra sinfonica ed ha portato la musica strumentale nei teatri. Devo ammettere che le sue Sinfonie, così ben strutturate, mi hanno molto colpito. Per non parlare poi della musica sacra! Ve lo assicuro: non ho mai sentito nulla del genere. E’ semplicemente fantastica!
Ma veniamo al Don Giovanni. E’ un’opera comica divertentissima. Sembra che il librettista Lorenzo Da Ponte e Mozart abbiano voluto creare una bella satira contro i nobili. Infatti il protagonista, Don Giovanni, in qualche modo riesce a prendersi gioco della nobiltà, anche se poi però farà una brutta fine. Ma se la merita: grande seduttore di donne, arriva persino ad uccidere un uomo! E Leporello, il suo povero servitore, è costretto ogni volta a tirarlo fuori dai guai. E che dire di Elvira, la promessa sposa? E’ talmente insopportabile che ogni volta che la vede, Don Giovanni deve fuggire via, il più lontano possibile! Alcune scene sono davvero divertenti, come lo scambio di abiti tra Don Giovanni ed il buon Leporello; così mentre questi tiene occupata Elvira, il grande seduttore, dall’altra parte del palazzo, ci prova con la servetta cantandogli una bella Serenata, tutta italiana, con tanto di mandolino! Come va a finire? Con le solite …bastonate, a Leporello naturalmente! Poi, il colpo di genio: il fantasma del Commendatore che, nel finale dell’opera, si presenta a cena da Don Giovanni, facendo andar di traverso a tutti il pregiato fagiano appena sfornato. Sorpresa, stupore, emozione, dramma, terrore, vendetta, castigo: l’ultima scena è un capolavoro. Si apre una botola nel palcoscenico e Don Giovanni finisce tra le fiamme dell’inferno, richiamato giù da un inquietante coro di demoni, mentre il sestetto canoro degli altri personaggi conclude serenamente la storia.
Io, d’ora in poi, andrò sempre a teatro per le opere di Mozart e consiglio anche a voi, cari lettori, di fare altrettanto: vi assicuro che vi divertirete.
Rita Albergo