31 marzo 2009

Il triste canto Yiddish

Avete mai sentito parlare degli ebrei dei ghetti? Brutta storia! Eppure anche loro hanno composto musica: canti bellissimi nella loro lingua, l’yiddish (un dialetto ebraico – tedesco con alcune parole slave) che si è sviluppato soprattutto nell’Est dell’Europa. Tra i tanti canti originali yiddish noi abbiamo realizzato a Scuola (per il progetto pluridisciplinare “Diritti negati”) La marcia dei disoccupati . E’ il canto disperato di operai che, dopo aver costruito “case, castelli e città”, si trovano tutti, improvvisamente, senza lavoro a causa di un licenziamento di massa. Con molto rancore nel cuore sfilano in una marcia “corale” denunciando la loro miseria e proclamando i loro diritti. Le parole sono tristi ma profonde e sanno rendere vivi i sentimenti che intendono comunicare. La musica ha ritmo di marcia ed è composta da quattro strofe interrotte da interludi musicali molto melodici (caratteristici della musica yiddish), che all’epoca venivano eseguiti dal violino o dal clarinetto (i tipici strumenti ebraici). Le melodie sono bellissime ma molto malinconiche perché interpretano il ricordo dei bei tempi passati in tranquillità. Noi le abbiamo realizzate con il pianoforte ed un particolare canto a bocca socchiusa, eseguito in maniera dolorosa e flebile. Risultato? Originalissimo ma … che lavoro!
Marcello Guarducci, 2G
(nella foto: Il violinista blu di Marc Chagall)