22 marzo 2009

KRITIKANDO ..."Le Quattro Stagioni" di Antonio Vivaldi

Può la MUSICA trasmettere emozioni differenti? Proviamo l’esperimento con le Quattro Stagioni di Antonio Vivaldi (nella foto), i 4 famosissimi Concerti per violino e orchestra del 1725, con tanto di poesie–guida per l’ascolto.

Le Quattro Stagioni per Miriana Ivona (2G)
Nell’atmosfera festosa della Primavera, che trasmette gioia e serenità, la campagna è in festa e gli uccelli gorgheggiano felici; scorre tranquillo un ruscello, i fiori sbocciano, l’aria è serena. Un temporale spezza l’incanto, ma per un attimo; la pace ritorna e la vita della Natura riprende gioiosa. Inquietudine e timore caratterizzano invece la calda Estate, che fa bruciare un pino e fa soffrire la sete a greggi e uomini fino allo scoppio del violento temporale, che scuote il riposo del pastore e, tra accesi contrasti sonori, sconvolge la natura estiva. L’Autunno, allegro e festoso, rievoca la gioia della vendemmia tra balli, canti, ebbrezza e sogno. Al risveglio, all’alba, il suono dei corni annuncia la caccia. Sembra di udire anche lo scalpitio dei cavalli; il ritmo è rapido e rende l’idea dell’inseguimento e dell’affannosa corsa della preda che alla fine, ferita, muore.
E’ ormai Inverno e l’aria gelida fa tremare tutto e tutti con il suo orrido vento. Per fortuna, però, c’è il tepore del caminetto che riunisce tutti, mentre fuori la pioggia batte sui vetri con il suono leggero degli archi pizzicati. Quindi l’angoscia, il timore di scivolare sul ghiaccio che si rompe mentre i venti, intorno, litigano tra loro.

Le Quattro Stagioni per Stefano Castellana Soldano (2G)

Non è facile trasformare semplici strumenti musicali in imitatori della Natura. Antonio Vivaldi riesce ad accendere la fantasia di ognuno di noi.
Le rapide arcate del violino e del violoncello rendono perfettamente l’idea delle saette che rovinano le dolci serate di Primavera, nei verdi boschi abitati da fate. L’Estate riserva sorprese con un vento caldo e con il ronzìo delle zanzare, che risuona ripetutamente nelle orecchie, mentre un basso continuo preannuncia un brutto temporale estivo che sta per abbattersi su di un campo di grano. E allora, quatto quatto, avanza l’Autunno e la vendemmia prospera mentre si festeggia con un ritmo assai acceso, che rapisce tutti in un ballo paesano. Ma la festa presto finisce quando, a rimetterci, è la volpe, sotto il tiro dei cacciatori, rappresentati con fortissima tensione sonora. Si aprono le porte dell’Inverno: il ghiaccio sopraggiunge e l’insistente sfregare degli archi accende un fuoco caldo e consolante, di cui non vogliono però approfittare i bambini, innamorati della neve ma presto costretti in casa dalla gara dei venti, Scirocco e Borea, che mettono fine a questa stupenda poesia musicale.

Conclusione? La musica vola libera e parla al cuore!
Altre domande? Sì, una: “Ma Vivaldi … che shampoo usa?”